da Milano
«Sulla par condicio non ho soluzioni da offrire. Mi limito a dire che condivido al 100% lappello del presidente della Repubblica Ciampi. Le norme e gli organi di garanzia, del resto, ci sono». Marco Tronchetti Provera, numero uno di Telecom, ma anche editore televisivo de La7, evita così, con unelegante veronica, i carboni ardenti di un tema altrettanto rovente. E anche per il suo collega catodicamente più dimensionato, Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, «il presidente Ciampi ha fatto quello che è il suo mestiere. E poi - aggiunge - esiste pur sempre una par condicio permanente, non limitata al periodo elettorale, ovvero lAuthority che vigila tutto lanno sullequilibrio e sulla varietà offerte dalle tv».
Loccasione per accendere una miccia in giornate piriche come quelle attuali, cera tutta al Circolo della Stampa di Milano. Dove ieri sera si presentava Fare il futuro, Idee e azioni per modernizzare lItalia, libro-intervista allex ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri, curato dalla giornalista Lucilla Parlato. Ma alla fine, dopo il doveroso minuetto dei reciproci complimenti tra lAutore e «i cortesi ospiti», il tentativo di svicolare su argomenti meno pacifici e tranquilli, come par condicio, diritti del calcio in tv (con anche unescursione sul delicato rapporto tra affari e politica) è fallito. Con i relatori che, a campagna elettorale non ancora ufficialmente iniziata, hanno optato per posizioni blande, neutre.
Così i relatori (erano presenti al tavolo anche il numero uno della Rcs Corriere della Sera, Vittorio Colao, e leditore, oltreché presidente del Torino calcio, Urbano Cairo) hanno preferito concentrarsi sui temi dibattuti nel libro di Gasparri, convenendo quasi unanimemente sullimpegno entusiastico - «la passione da neofita» lha definita Tronchetti - dimostrato dal Gasparri ministro delle Telecomunicazioni nellaffrontare e studiare quei temi per lui così nuovi. Un ottimo lavoro, il suo e quello del suo staff, ha ricordato sempre il numero uno di Telecom, che ci ha lasciato in dono soprattutto limportante Codice della comunicazione.
Tronchetti, intervenendo sui diritti televisivi del pallone (è pur sempre anche il vicepresidente dellInter) si è limitato a dire che «è doveroso che sia il mondo del calcio stesso a darsi una risposta», visto che non è il caso di creare anche qui, ha aggiunto, «unaltra par condicio».
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