Confalonieri: «La tv non più arma politica»

Confalonieri: «La tv non più arma politica»

nostro inviato

a Cologno Monzese

Per Mediaset è stata la giornata dei bilanci. A cominciare da quello societario, chiuso con un utile netto di 506,8 milioni (contro i 505,5 del 2006) e approvato dall’assemblea degli azionisti, riuniti sotto la presidenza di Fedele Confalonieri: rinnovato anche il collegio sindacale, presieduto da Alberto Giussani, tratto dalla lista di minoranza presentata dai fondi, secondo le disposizioni Consob.
Ma è stata anche, inevitabilmente, la giornata del bilancio postelettorale, affidato a un passaggio della relazione del presidente: «Ci auguriamo che il nuovo governo del Paese sottrarrà la questione televisiva a quella dimensione di arma politica e strumento di ricatto a cui era stata ridotta in questi ultimi due anni».
Il riferimento è alla legge Gentiloni: «Noi speriamo in nuove regole e discipline di settore - ha proseguito Confalonieri - che finalmente inseriscano la comunicazione nell’agenda delle priorità nazionali per lo sviluppo del Paese, che non si limitino a visioni semplicemente antitrust e di mortificazione delle energie imprenditoriali. Le norme di legge dovrebbero essere poche, di ispirazione europea, chiare ed essenziali». E «se questa sarà la direzione politica, se tutti i soggetti industriali in campo potranno sentirsi incoraggiati a realizzare i loro progetti, anche il tema del conflitto di interessi cesserà di essere centrale e assumerà i suoi naturali connotati di rischio da controllare e gestire sulla base delle leggi esistenti».
Più di così, il presidente di Mediaset non vuole dire: «Altrimenti - dice - ci accuserebbero di voler dettare l’agenda al governo sulla questione tv. Per noi le aziende non devono essere né colpite né sostenute; ma solo messe in condizione di lavorare al meglio». C’è spazio anche per una battuta su Alitalia: e se il suo amico Berlusconi le chiedesse di occuparsene? «Neanche dipinto» è la laconica ma eloquente risposta di Confalonieri.


Buone notizie sul fronte pubblicitario: «Siamo partiti bene nel primo trimestre, e prevediamo di fare meglio dell’anno scorso», ha detto l’amministratore delegato Giuliano Adreani. Ed è ottimista anche il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi: «Dal punto di vista gestionale, ci attendiamo un 2008 più che positivo». E ora la tv digitale ha la sua concessionaria, Digitalia 08.

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