Non ce lha fatta a convivere con la colpa ed alla fine si è pentito; così insieme ai genitori, ha preferito bussare alla porta della caserma dei carabinieri. Qui, il baby vandalo, appena dodici anni, ha confessato di aver fatto parte del gruppetto di adolescenti che qualche giorno fa aveva appiccato il fuoco al cimitero di Bollate, rischiando che le fiamme si propagassero anche alle tombe. «Non volevamo creare problemi ma la situazione ci è sfuggita di mano, poi presi dalla paura siamo scappati».
Sabato scorso, di pomeriggio, il dodicenne che frequenta una scuola media di Bollate, si era ritrovato con alcuni compagni dietro il cimitero cittadino, dove sono in corso lavori di manutenzione. Qualcuno aveva con sé un accendino e «per vedere leffetto che fa» hanno provato a surriscaldare la recinzione in plastica del cantiere. La plastica ha preso fuoco provocando un incendio che si è esteso alle strutture interne.
I ragazzi hanno anche tentato di spegnere le fiamme, peggiorando però la situazione. La gente che abita nei dintorni, vista lalta colonna di fumo nero, ha lanciato lallarme e in pochi minuti sono arrivati i pompieri che hanno domato lincendio contenendo i danni.
I vandali invece si sono dileguati, ma quando in città si è saputo che i carabinieri erano vicini a dare unidentità ai colpevoli, il dodicenne non ha resistito. Ha raccontato tutto ai genitori chiedendo loro di accompagnarlo in caserma.
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