Economia

Confimprese: nel 2020 i consumatori in viaggio saranno 1,6 miliardi

Confimprese riunisce gli attori dell'«economia dei flussi», stazioni, aeroporti, autostrade. Grandi investimenti delle imprese per gestire servizi in forte crescita

I maggiori player della ristorazione commerciale, Autogrill, Cremonini, Airest e le principali imprese di trasporti, Autostrade, Grandi Stazioni, Sea-Aeroporti di Milano, Autorità Portuale di Napoli, allargano i propri orizzonti commerciali e guardano con sempre maggiore interesse a canali alternativi per lo sviluppo del business. Questo quanto emerso dal convegno «L'innovazione delle aree di sosta nel trasporto collettivo. Da viaggiatori a consumatori», organizzato da Confimprese al Cibus di Parma.
I dati sono, infatti, a favore del settore: negli aeroporti italiani transitano 130 milioni di passeggeri l'anno, nelle stazioni 700 milioni di cui il 25% di turisti. La Stazione Termini, la più trafficata d'Italia, vede transitare 800 treni al giorno e 150 milioni di viaggiatori l'anno. Non di meno le autostrade italiane che, nel primo trimestre 2010 hanno messo a segno un incremento dei flussi pari all'1,8% sullo stesso periodo del 2009. Nel 2020 i passeggeri «in viaggio» saranno 1,6 miliardi.
«Stazioni, porti, aeroporti e aree di sosta autostradali - commenta Valentino Fabbian vice presidente Confimprese - sono oggetto di investimenti e interventi architettonici importanti, ma rischiano di restare 'cattedrali nel deserto' se poi non si sviluppano conseguenti strategie di gestione e modelli di business adeguati. È necessario trovare le competenze giuste per mettere a punto questa visione in modo che ci sia coerenza tra struttura architettonica e offerta commerciale».
A testimonianza i dati: il progetto Grandi Stazioni prevede un investimento complessivo (2008-2013) pari a 900 milioni di euro su 13 stazioni italiane. Il progetto Adr-Sea, i due principali gestori aeroportuali di Milano e Roma, toccherà i 5 miliardi di euro entro il 2020 e quasi 40 miliardi entro il 2040. I due sistemi saranno in grado di garantire nei prossimi dieci anni oltre 150 mila nuovi posti di lavoro tra occupati diretti, indiretti e indotti. «Turismo e infrastrutture - chiarisce Bartolomeo Giachino, sottosegretario ai Trasporti - sono i settori chiave su cui puntare per sollevare il Pil e mantenere i livelli occupazionali. Il governo coinvolgerà Confimprese nella predisposizione del nuovo piano di logistica».
Gli operatori del settore sono tutti convinti che lo sviluppo di canali alternativi sia un potenziale da sfruttare per aumentare fatturati e marginalità. «La farraginosità dei bandi di gara va rivisitata - commenta Lorenzo Lo Presti, condirettore generale servizio al cliente Autostrade per l'Italia -. Noi vogliamo garantire immagine, qualità e garanzia dal Nord al Sud e quindi puntiamo solo su aziende che abbiamo progetti industriali». Non da meno la posizione del leader di mercato nella ristorazione autostradale, Autogrill. «Oggi abbiamo davanti una crisi globale su molteplici fronti finanziario, economico, climatico, che genererà un cambiamento nelle abitudini e nella capacità di consumo. La sfida è di mantenere il rapporto qualità/prezzo alto e di non cadere in un'offerta di tipo low-cost», dice Giuseppe Cerroni, direttore generale comunicazione e affari istituzionali gruppo Autogrill.
Interessante la posizione di Sea «il cui 40% del fatturato - spiega Giulio De Metrio, Coo e deputy Ceo di Sea - deriva da attività non attività non aviation ed è destinato a toccare il 50% nei prossimi anni».
Quanto ai porti è stata concessa l'autonomia finanziaria dal governo. «Ma a fronte di 1 miliardo di Iva che entra nelle casse dello Stato da parte del Porto di Napoli - fa presente Zeno D'Agostino, segretario generale Autorità Portuale di Napoli - non torna niente. Ciò impedisce la possibilità di investire e di migliorare le infrastrutture».
Servono, insomma, nuove modalità di interazione tra gli attori e si devono costruire vere partnership tra retailer da un lato e concessionarie, grandi stazioni e gestori aeroportuali dall'altro. Il limite oggi è l'eccessiva enfasi sull'edificio cui non corrisponde un'adeguata riflessione sul contenuto. Per questo all'innovazione tecnologica e architettonica spesso non fa seguito un'innovazione commerciale e sociale.
L'incontro è stato organizzato da Confimprese, l'associazione del commercio moderno - franchising, Gdo e reti dirette - che opera sul territorio nazionale e riunisce aziende e realtà omogenee per merceologia, dalla ristorazione all'entertainment, dall'abbigliamento ai servizi, con un target dimensionale da medio grande a leader di mercato, spesso quotate in Borsa e, in diversi casi, con una rilevante presenza internazionale.

Confimprese, di cui è presidente Mario Resca, riunisce 100 soci di cui 50 franchisor, per un totale di 300 marchi, 30 mila punti vendita e un fatturato di 25 miliardi di euro e 400 mila addetti.

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