da Roma
Che non si tratti di un incontro ufficiale lo dicono il luogo e lora: lattico-foresteria della Confindustria in via Veneto, a Roma, allora di cena. Tra Luca di Montezemolo e i segretari di Cgil-Cisl-Uil Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti stasera ci sarà una prima presa di contatto informale, dopo un anno e mezzo di incomunicabilità. Alemeno quattro gli argomenti previsti: situazione politica, legge finanziaria, riforma del Tfr e contratti di lavoro.
Superare, o se si preferisce modernizzare, laccordo sul costo del lavoro del 93 è lobiettivo della Confindustria e di una parte del sindacato. Ma il documento della Confindustria viene giudicato una semplice «manutenzione» dellaccordo del 93; mentre Cgil, Cisl e Uil non hanno ancora una posizione comune al loro interno. Difficile, dunque, intavolare un negoziato.
«Quella di domani (oggi, ndr) non è una trattativa che incomincia, ma solo uno scambio di idee - spiega il segretario cislino Pezzotta - per capire come mai la Confindustria valuti positivamente la Finanziaria che noi, invece, abbiamo bocciato. Se poi Montezemolo ci vorrà illustrare il documento sul modello contrattuale - aggiunge Pezzotta - deve sapere che io lo giudico un po troppo conservatore». Imprese e sindacati riconoscono che laccordo Ciampi del 93 è, tredici anni dopo, da aggiornare. Ma si tratta di argomento assai delicato, sul quale Confindustria e sindacati, in particolare la Cgil, ruppero le trattative oltre un anno e mezzo fa. «Se le posizioni sono quelle che conosco io - dice Luigi Angeletti, segretario della Uil - non credo che faremo passi in avanti. Confindustria ha unidea di riforma delle relazioni sindacali che si innesta sul vecchio modello contrattuale, mentre la Uil - spiega Angeletti - vuole superare gli aumenti salariali legati allinflazione programmata, sostituendoli con un contratto nazionale che salvaguardi il potere dacquisto, e una diffusione capillare della contrattazione di secondo livello».
Le posizioni, anche allinterno del sindacato, restano distanti. Difficilmente, poi, la Cgil accetterebbe mediazioni sul nuovo modello contrattuale alla vigilia delle elezioni politiche. Dunque, le parti potrebbero accontentarsi di progredire in alcune vertenze aperte, come quella dei metalmeccanici. Sul rinnovo del contratto le posizioni di Federmeccanica e Fiom-Fim-Uilm sono ancora molto distanti, e i sindacati hanno confermato lo sciopero di 8 ore, accompagnato da una manifestazione a Roma, per il 2 dicembre.
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