Confindustria: giù la produzione industriale Nelle grandi imprese occupazione in picchiata

Il pil calerà dello 0,5% nel quarto trimestre dell’anno rispetto al trimestre precedente. Debolezza anche nel terziario. Nelle grandi imprese giù l'occupazione: stipendi fermi. Marcegaglia: "Sforare Maastricht"

Confindustria: giù la produzione industriale 
Nelle grandi imprese occupazione in picchiata

Tel Aviv - Il pil calerà dello 0,5% nel quarto trimestre dell’anno rispetto al trimestre precedente: è quanto prevede il Centro Studi di Confindustria, nell’Indagine rapida. Il trend negativo dipende dalla produzione industriale in netto calo, e anche dai "segnali di debolezza" del terziario. "Siamo davanti ad una congiuntura pesantemente negativa e penso che peggiorerà alla fine dell’anno e nel primo trimestre 2009", spiega il leader di Confindustria, Emma Marcegaglia.

Linea su imprese e famiglie Le linee di intervento del governo italiano per affrontare la crisi economica vedono alcuni interventi positivi ma non sufficienti per superare la crisi in atto. Secondo la Marcegaglia, bisogna fare di più per le imprese e per le famiglie "aumentando l’importo globale del pacchetto di qualche miliardo di euro". "Siamo consapevoli del problema del debito italiano ma qualcosa in più sarebbe necessario", ha detto ancora il presidente di Confindustria a Tel Aviv per una missione delle imprese italiane in Israele. Per Emma Marcegaglia le risorse per aumentare l’intervento del governo italiano possono essere trovate agendo su tre fattori: lo sforamento di un anno del tetto al deficit come autorizzato dall’Unione Europea con la riduzione della spesa pubblica e con la lotta all’evasione fiscale. In particolare, per quanto riguarda l’allentamento dei parametri di Maastricht Marcegaglia ha osservato che "oggi le linee europee lasciano qualche margine di azione. I dati che arrivano dimostrano che la crisi si sta aggravando e quindi senza risposte adeguate la crisi può diventare peggiore". Rispetto alla richiesta di un aumento dell’importo globale del pacchetto di interventi italiano Marcegaglia ha osservato che le risorse aggiuntive sarebbero necessarie pur nella consapevolezza "del problema del debito italiano. Ma - ha aggiunto - saremo comunque ben lontani da interventi dell’1-1,5% del Pil di cui parla l’Unione Europea". Nel dettaglio il presidente di Confindustria ha detto di aspettarsi "un intervento concreto per i crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Per ora - ha osservato - si parla solo di una moral suasion ma di fronte ai 60 miliardi di credito in attesa ci aspettiamo interventi concreti". Marcegaglia ha quindi giudicato positivamente l’intervento sulla banche con la possibile sottoscrizione di obbligazioni perpetue senza, però intromissione nella gestione delle banche: "E' comunque necessario che le banche aumentino il credito nei confronti delle imprese". Per quanto riguarda possibili interventi sull’Irap Marcegaglia ha osservato come sia necessario un abbassamento della pressione fiscale. Mentre chiede interventi a supporto degli investimenti anche per favorire il risparmio energetico. Confindustria chiede però anche un intervento sugli ammortizzatori sociali che interessino anche quelle tipologie di lavoratori che attualmente non ne hanno diritto come i lavoratori a tempo determinato. "Bisogna sostenere le fasce più deboli e le famiglie. Su questo pensiamo che bisogna fare di più. La situazione è difficile e in peggioramento e quindi in questi pacchetti bisogna dare qualcosa di più". Confindustria chiede "altre iniziative a supporto dei consumatori e anche per le famiglie bisogna fare di più rispetto a quanto si sta ipotizzando". In particolare gli interventi una tantum, come le tredicesime "possono aiutare ma c’è il rischio che questi soldi vadano in direzione del risparmio. Sono quindi necessari interventi strutturali per i redditi più bassi".

Sforare Maastricht Per far fronte agli interventi anti-crisi si possono sforare, per un anno, i parametri di Maastricht e allentare il vincolo deficit/pil. Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, condivide le indicazioni arrivate dall’Unione europea agli Stati membri correggendo l’iniziale posizione degli industriali che avevano inizialmente escluso la possibilità di una deroga ai parametri di Maastricht vista la situazione del debito pubblico italiano. "I dati mostrano un aggravamento della crisi e bisogna dare delle risposte perchè senza risposte la crisi peggiorerebbe", ha spiegato ribadendo come le imprese abbiano necessità di un alleggerimento della pressione fiscale a cominciare da un’ulteriore riduzione dell’Irap. Ma a concorrere al finanziamento degli interventi, per Marcegaglia, dovrà essere anche "un ulteriore taglio della spesa pubblica improduttiva e la lotta all’evasione fiscale". "Siamo consapevoli che l’Italia ha meno margini degli altri Paesi per la sua situazione del debito, ma qualcosa in più servirebbe".

Aiuti Ue insufficienti Il piano di intervento deciso dall’Unione Europea "pur condivisibile negli obiettivi" evidenzia due preoccupazioni per Confindustria sia a livello delle risorse stanziate, sia per il rischio di interventi asimmetrici che possono alterare il mercato. Secondo la Marcegaglia, "sulle risorse c’è solo una somma di interventi da parte degli Stati e lo stanziamento diretto dell’Unione Europea è insufficiente". "Ci saremmo aspettati maggiore concretezza", ha detto la leader degli industriali aggiungendo che c’è "il rischio che nonostante la cornice europea ogni Stato possa andare per conto proprio con interventi che possono creare distorsioni".

Per questo Confindustria chiede al governo italiano di "fare molta attenzione su questo punto: non possiamo permettere comportamenti asimmetrici che possono alterare la competizione. In questo momento bisogna fare molta attenzione a cosa decidono anche gli Stati Uniti e questo tema va quindi posto a livello del G8".

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