Politica

Il «congelamento» dell’ad raffredda Piazza Affari

Felice Manti

da Milano

La decisione di convalidare il sequestro di 3 miliardi e mezzo di euro in azioni Antonveneta era nell’aria, ieri a Piazza Affari. La doccia fredda sul titolo di Banca popolare italiana è arrivata invece con la notizia dell’interdizione di Gianpiero Fiorani dalle funzioni di amministratore delegato per due mesi, decisa ai sensi dell’articolo 290 del Codice di procedura penale dal Gip del Tribunale di Milano, Clementina Forleo, nell’ambito delle indagini della Procura sulla scalata ad Antonveneta, contesa da Bpi e dagli olandesi di Abn Amro.
Dopo un balzo del titolo a 8,28 euro (+3,44%) i guadagni di Bpi si sono azzerati e il titolo ha chiuso sostanzialmente invariato a 8 euro (-0,06%).
E mentre la banca lombarda si prepara a vivere settimane intense sul fronte giudiziario e finanziario, il destino della preda Antonveneta, che ieri ha chiuso in rialzo dello 0,9% a 25,39 euro, sembra colorarsi sempre di più di arancione: gli olandesi di Abn Amro, forti del 29,9% in loro possesso e del congelamento delle azioni Antonveneta in mano a Bpi e agli altri «presunti concertisti», sono pronti ad acquisire la banca padovana, anche perché nei giorni scorsi è stato nominato un cda padovano «amico» degli olandesi.
Lunedì l’amministratore delegato di Abn Amro, Rijkman Groenink, aveva detto di essere pronto a rilevare Antonveneta in tempi relativamente brevi, e di essere in attesa di una decisione delle autorità italiane sull’altro contendente della banca padovana.
Il futuro di Banca popolare italiana, invece, adesso si gioca su due tavoli paralleli: quello di Bankitalia e quello della Consob. Le due autorità finanziarie, nei giorni scorsi, hanno deciso di «congelare» le due offerte, in contanti e azioni, che Bpi aveva lanciato su Antonveneta. Il governatore di Bankitalia Antonio Fazio e il numero uno della Commissione di vigilanza sulle società quotate, Lamberto Cardia, hanno chiesto di vederci chiaro sull’effettiva disponibilità finanziaria di Bpi.
Gli interrogatori della Consob sono iniziati ieri e dovrebbero proseguire almeno fino a domani. Nella sede romana della Commissione di vigilanza, durante le audizioni dei rappresentanti legali di Bpi nell’ambito degli accertamenti sul vicenda Antonveneta, è arrivata anche la Guardia di finanza, come prevede la recente direttiva comunitaria sugli abusi di mercato del 12 maggio scorso, che ha potenziato il ruolo di vigilanza della Consob. Alla fine dell’incontro, durato circa sei ore, il numero uno della Consob Cardia non ha rilasciato dichiarazioni, mentre Franco Gianni, rappresentante legale della Bpi, ha detto che «l’incontro è andato benissimo». Secondo Mirko Sanna, analista di Keefe, Bruyette & Woods a Londra, la Consob «potrebbe invalidare le offerte di Bpi e costringere gli azionisti a vendere». Oggi Fiorani dovrebbe recarsi a Palazzo Koch, la sede della Banca d’Italia, insieme ai vertici della sua banca. Anche se esautorato delle sue funzioni di amministratore delegato, Fiorani sarà chiamato a fornire «i necessari chiarimenti» a Bankitalia. Ieri, in serata, si è riunito il cda della Bpi: la sospensione di Gianpiero Fiorani ha portato il consiglio d'amministrazione a conferire l'incarico di amministratore delegato della Banca Popolare Italiana al vicepresidente Giorgio Olmo.
Rimane in piedi anche l’ipotesi del commissariamento straordinario della banca lodigiana, con Bankitalia che potrebbe decidere già oggi in merito.

La decisione spetta al ministero del Tesoro, su indicazione di Palazzo Koch, e può essere adottata - recita l’articolo 70 del Testo unico bancario - in caso di «gravi irregolarità nell’amministrazione o di gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie».

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