Il Consiglio di Stato fa ripartire la rissa dei Radicali contro Formigoni

I Radicali tornano alla carica sulle presunte firme false per il listino di Formigoni alle regionali 2011. Dopo che il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar ed ha accolto il loro ricorso, i seguaci di Marco Cappato già sognano il ritorno alle urne. «Se la Corte Costituzionale autorizzerà il giudice a disporre subito una perizia sulle firme, allora si tornerà a votare» sperano Cappato e Lorenzo Lipparini, i Radicali della lista Bonino-Pannella che hanno promosso il ricorso contro l’ammissione della lista «Per la Lombardia». Dai microfoni di Milanow, Cappato annuncia anche un rinvio a giudizio del presidente Formigoni per diffamazione contro i Radicali: «Il presidente Formigoni disse che fummo noi ad aver manipolato le firme. Ora questo rinvio a giudizio ci dà ragione». La sentenza è prevista per novembre.
Formigoni replica con rapidità: «Che pena i radicali: da partito libertario a partito giustizialista che vuole impedire all’avversario di parlare; dalla battaglia per l’umanizzazione delle carceri al voto per il carcere a Papa e Milanese». E aggiunge: «Per quanto riguarda la causa tra me e i radicali, il Tribunale metterà le cose a posto e stroncherà il loro tentativo di impedire la dialettica politica».
Il Consiglio di Stato, oltre a dichiarare ammissibili i ricorsi, ha sostenuto che l’esame delle perizie calligrafiche «lascia supporre l’effettiva falsità delle firme».

Inoltre i giudici amministrativi, poiché è pendente un giudizio civile e penale sull’ipotesi della falsità delle firme e poiché la legge finora non consente al giudice amministrativo di nominare un proprio consulente, hanno sospeso il giudizio in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci su questa questione.

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