Consob, oggi la relazione di Cardia

La lente della Commissione su un anno di finanza italiana. «Prima» milanese per Napolitano

da Milano

Un anno di fuoco per la finanza italiana nel quale la Consob ha giocato un ruolo decisivo nelle vicende Bnl, Antonveneta e Rcs che hanno scardinato assetti consolidati e spazzato protagonisti vecchi e nuovi. Un anno di profonde innovazioni normative che apre nuove sfide per il futuro, a partire dalle possibili aggregazioni delle Borse europee e internazionali. Il numero uno della Consob, Lamberto Cardia, illustrerà così nella relazione per l’anno 2005, il superlavoro affrontato lo scorso anno dalla Commissione, insieme con la magistratura, per contrastare e spezzare i tentativi illeciti di scalata dei «furbetti del quartierino». Ad ascoltarlo, questa mattina a Milano, tra l’affollata platea di oltre 500 persone che riunisce le personalità di primo piano della finanza e dell’economia italiani, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla sua «prima» nel capoluogo lombardo dal giorno dell’insediamento al Quirinale, il governatore di Banca d’Italia, Mario Draghi, e il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Fu peraltro proprio Padoa-Schioppa a portare a Milano la relazione annuale della Consob nell’aprile del 1998, al tempo in cui ne era presidente, per segnare la vicinanza della Commissione al mercato.
Quell’occasione fu la prima e ultima volta in cui intervenne il governatore di Banca d’Italia, Antonio Fazio, poi rappresentato negli anni successivi dal direttore generale di Via Nazionale. La presenza di Draghi, quest’anno, rappresenta un chiaro segnale di riconoscimento dell’importanza del ruolo della Commissione da parte del nuovo inquilino di Bankitalia.


Nel discorso di Cardia dovrebbero trovare posto anche le sfide che attendono la Commisione da qui al 2007, come il recepimento delle direttive europee sui mercati informativi e le Opa, ma anche una possibile aggregazione tra Borse europee o internazionali. Uno scenario questo che porta nuovi interrogativi, già peraltro sollevati dalla Consob, sui ruoli e gli ambiti delle autorità di vigilanza nazionali.

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