«Patto di legalità? Ma il patto di legalità cè già e un milione e 300mila milanesi lo rispettano ogni giorno. Per sapere che non bisogna rubare, chiedere lelemosina e che i bambini vanno mandati a scuola, bastano la Costituzione italiana e i codici civile e penale».
Matteo Salvini, qualcuno dice che non è con le posizioni della Lega che si risolve il problema dei nomadi.
«Piano».
Piano cosa?
«Intanto cominciamo a dire che quelli di Triboniano non sono nomadi».
E cosa sono?
«È gente che sta lì da ventanni e che la strada più lunga che fa è quella per andare a rubare e tornare al campo».
Giusto per non sfumare le posizioni.
«Basta con le ipocrisie. Questi non sono campi nomadi, ma baraccopoli stabili. Una vergogna per Milano che ha il primato della moda, della Scala e delle baraccopoli».
Il problema è chiaro, però bisogna uscirne. Forza Italia dice che è questione di numeri, bisogna scendere da 4mila a 1.500 al massimo.
«Il numero massimo dei nomadi per la Lega è zero».
Inutile far finta che non ci siano.
«Allora cominciamo a considerare come nomadi i veri nomadi».
Cioè?
«Creiamo in città delle aree di transito perfettamente attrezzate. Quattro o cinque campi da cento persone in cui si possa sostare al massimo per un mese. Così i nomadi a Milano sarebbero al massimo 500. Un numero accettabile, non trenta favelas».
Una proposta che lei sottoscriverebbe?
«Se fosse così la Lega è disposta a metterci la faccia e anche qualche soldo. Comincio a sentire anche nel centrosinistra qualcuno daccordo».
Altrimenti?
«Altrimenti, se si continua con la politica dei soldi milanesi buttati per dare container agli zingari, la Lega si farà da parte».
Come?
«Unopposizione durissima al prossimo bilancio».
Non sembra daccordo lassessore Mariolina Moioli.
«La Moioli deve dare delle date entro cui i campi saranno smantellati.
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