Contratti, i dipendenti presidiano l’Asl

Si respira aria di tensione in corso Italia. Per tutta la mattina, ieri, i dipendenti dell’Asl si sono raccolti davanti alla sede dell’ente sanitario per un presidio che per una volta ha messo d’accordo tutte le sigle sindacali. Chiedono al direttore generale Maria Cristina Cantù la firma delle pre-intese sui contratti integrativi già sottoscritti, l’assunzione dei precari, di concordare le ricadute del processo di riorganizzazione e di avere informazioni sull’unione con i distretti di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni.
«Speravamo di essere ricevuti - dicono dalla Uil - e invece la Cantù si è asserragliata nel suo ufficio». Da qui la decisione presa all’unanimità di proseguire i presidi distrettuali finché la situazione non verrà sbloccata. Tempo massimo: 7 aprile, «il giorno in cui siamo pronti a scioperare se non avremo ottenuto alcun tipo di risultato».
E attraverso l’Asl passano anche le proteste dei medici di famiglia, preoccupati perché la Regione ha sospeso la richiesta di documentazione relativa al progetto sulla continuità assistenziale e il bilancio preventivo per il 2009.

«Questa sospensione mette a rischio alcuni possibili miglioramenti per i cittadini - spiega il segretario di Fmmg Milano Vito Pappalepore - perché l’accordo prevedeva, ad esempio, il miglioramento della continuità assistenziale portando il numero dei medici da settanta a novanta, ma anche degli ambulatori distrettuali aperti il sabato e la domenica e l’impegno, attraverso corsi di aggiornamento, per un maggior rigore nella prescrizione delle prestazioni ambulatoriali». Promettono di avere ancora un po’ di pazienza i medici di famiglia, altrimenti anche loro questa volta si dichiarano pronti a scendere in piazza.

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