da Milano
Tutto rimandato al prossimo 9 gennaio. Solo con il nuovo anno, infatti, Federmeccanica e sindacati riallacceranno i contatti nellambito delle trattative per il rinnovo del contratto di categoria. E allo scopo di far pressioni affinché si giunga a una conclusione della vertenza, i sindacati hanno annunciato uno sciopero di otto ore da effettuare dal 9 al 16 gennaio.
Che la giornata di ieri fosse destinata a concludersi con un nulla di fatto lo si era capito dalle parole pronunciate in mattinata dal direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli, alla ripresa del negoziato a delegazioni ristrette con Fiom, Fim e Uilm: «Siamo a un punto del negoziato in cui ogni giornata è decisiva, ma quella di oggi (ieri, ndr) non mi pare la giornata conclusiva» per arrivare al rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Santarelli ha ricordato che Federmeccanica, con 76 euro di aumento, ha alzato la propria proposta «di oltre il 25%» ma ha aggiunto che, «se ci sono strumenti e modalità che giustificano un accrescimento dellofferta, li valuteremo» con lobiettivo di «fare un accordo compatibile con le esigenze di competitività con le imprese e con laccordo del luglio 93».
La Fiom ha però posto laut-aut: se lofferta non si sposta dai 76 euro, «laccordo non si fa», ha detto il segretario generale, Gianni Rinaldini. Santarelli aspetta invece dai sindacati risposte sulla questione della produttività «che non sono ancora arrivate». Alla domanda se ci fosse una disponibilità delle imprese metalmeccaniche sulla richiesta sindacale di 25 euro di aumento per quei lavoratori che non hanno contratto integrativo, il direttore generale ha risposto che Federmeccanica è disponibile «a un intervento su chi è ai minimi tabellari nellambito di un equilibrio più complessivo. Comunque, ha aggiunto, anche qui si può pensare di raggiungere un accordo».
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