Contratto, gli spumanti tra passato e futuro

C ontratto è un pezzo importante di storia del vino italiano, che si era un po' impolverato. Da qualche anno per fortuna è finita nelle mani sapienti di Giorgio Rivetti, patròn della Spinetta - una delle più interessanti realtà del Barbaresco - e ha trovato una filosofia produttiva che sta pian piano riportando questo marchio all'antico splendore.

Ed è proprio dalle radici che partito il new deal di Contratto. Dalla decisione cioè di tornare a produrre soltanto vini spumanti, in coerenza con il fatto di essere stata una delle prime cantine italiane a farlo e comunque la prima a creare un millesimato, esattamente un secolo fa (la vendemmia era la 1919). Una tradizione che era progressivamente sbiadita, essendo la priorità delle precedenti proprietà i vini fermi, bianchi e soprattutto rossi.

Oggi invece Contratto produce esclusivamente spumanti, tutti metodi classici dall'immagine decisamente vintage. Particolarissimo in particolare il For England, che rievoca lo spumante che veniva assemblato negli anni Venti dello scorso secolo per il mercato inglese, che prediligeva bollicine meno dolci rispetto allo stile dello Champagne dell'epoca. Il Pas Dosé e il Rosé sono entrambi blanc de noir da uve Pinot Nero al cento per cento, con una lunga permanenza sui lieviti (42 mesi il primo, 36 il secondo).

Ci ha molto colpito anche la Riserva Special Cuvée Pas Dosé del 2010, complesso, equilibrato, pronto ad accompagnare il bevitore per un intero pasto. In carta anche un millesimato Pas Dosé, un Blanc de Blancs da uve Chardonnay in purezza e un Brut Bacco d'Ora da uve Pinot Nero (80 per cento) e Chardonnay (20).

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