Il contributo di Eni alla diffusione dell’arte Ora tocca a Tiziano

Negli ultimi anni il rapporto tra impresa e società è profondamente cambiato e riflette sempre più le trasformazioni della collettività. Una delle aziende più attive in questo ambito è Eni.
Oggi Eni si pone sempre più spesso come un interlocutore per cogliere le aspettative e le esigenze della società civile e del mondo della cultura, dando giusto rilievo alla promozione e alla diffusione dell’arte e del sapere. La strategia di Eni punta all’individuazione di contenuti «eccezionali» in cui lo spettatore partecipa, a un evento unico e irripetibile, nonché alla creazione di strumenti di approfondimento che consentano a chiunque di andare oltre una conoscenza superficiale del bene culturale. La filosofia degli eventi culturali supportati dall’azienda e poi quella di fare in modo che questi «progetti» siano proposti in forma gratuita e che abbiano la capacità di coinvolgere visitatori di ogni fascia d’età.
In quest’ottica, per esempio, si inserisce l’eccezionale contributo attivo a numerose mostre ed esposizioni in Italia e all’estero, oltre agli accordi di partnership siglati dall’azienda con istituzioni prestigiose come il Museo del Louvre di Parigi, di cui è, dal 2008, mécène exceptionnel. Grazie proprio a questa collaborazione, che prevede tra l’altro il prestito di alcuni capolavori della pittura italiana esposti permanentemente nel museo parigino, è possibile ammirare a Milano la Femme au miroir di Tiziano, in mostra a Palazzo Marino sino al 6 gennaio 2011. Come ha spiegato Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni alla presentazione dell’evento, Eni non è un semplice sponsor di iniziative di questo tipo: «Noi portiamo avanti vere partnership, non ci limitiamo a dare dei soldi come farebbe uno sponsor tradizionale. Collaboriamo attivamente al progetto, lo realizziamo e da anni troviamo che questo tipo di intervento sia il più adatto per legare il nostro marchio al territorio... soprattutto qui a Milano, dove abbiamo la nostra sede storica». L’arrivo di uno dei maggiori capolavori del pittore cadorino segue, infatti, in una serialità virtuosa le esposizioni, avvenute sempre a Palazzo Marino, de La conversione di Saulo del Caravaggio, nel 2008, e del San Giovanni Battista di Leonardo, nel 2009, primo quadro prestato dal Louvre nell’ambito della partnership con Eni. Due iniziative che hanno riscosso un enorme successo di pubblico, registrando la prima oltre 162mila visitatori e la seconda più di 180mila. Per tutto il gennaio 2010, inoltre, il San Giovanni Battista di Leonardo è stato esposto a Roma a Palazzo Venezia nell’ambito della mostra «Il Potere e la Grazia-I Santi Patroni d’Europa» che, per l’eccezionalità dell’evento, è stata aperta al pubblico gratuitamente.
Nell’estate 2010 Eni ha anche portato a Porto Ercole, per ricordare gli ultimi momenti di vita del Caravaggio a quattrocento anni dalla sua scomparsa, il San Giovanni Battista caravaggesco. I visitatori in questo caso sono stati oltre 42mila.
Ma non solo cultura promossa da Eni, esiste anche un pezzo di storia e di cultura nato all’interno del gruppo. Sempre nel 2010, il 25 marzo, Eni ha inaugurato nel Complesso del Vittoriano a Roma la mostra itinerante «Il cane a sei zampe: un simbolo tra memoria e futuro». Un percorso espositivo che attraverso fotografie, documenti originali, memorabili, filmati aziendali e vignette satiriche provenienti dal grande archivio storico dell’azienda e da collezioni private, ha accompagnato in un viaggio nella storia di Eni dal 1953 a oggi. Dopo Roma la mostra ha fatto tappa a Ravenna, Milano, Stresa e Mantova, per concludersi poi a Venezia il 7 novembre.
Nell’anno in corso Eni è stato anche partner istituzionale delle attività museali della Fondazione Musei Civici di Venezia, nelle undici sedi di Palazzo Ducale, Museo Correr, Torre dell’Orologio, Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, Museo di Palazzo Mocenigo e Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, Casa di Carlo Goldoni, Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Museo Fortuny, Museo del Vetro, Museo del Merletto e Museo di Storia Naturale.


Il circuito della Fondazione rappresenta un insieme di dieci secoli di architetture e decorazioni, più di 200mila opere d’arte nelle collezioni e 2 milioni di reperti naturalistici, oltre a 4 biblioteche specialistiche con 250mila volumi e centinaia di prestiti all’anno per mostre nei principali musei del mondo.

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