Donatella Palmieri
«Nella capitale il problema della prostituzione non può essere trascurato o liquidato con semplici dichiarazioni di intenti, è ora che il sindaco e il prefetto mettano al vaglio azioni concrete per togliere dalle tante vie della città questo spettacolo indecente».
È quanto sostiene Federico Rocca responsabile nazionale di Gioventù Europea. Via Salaria, via Flaminia, lEur, viale Marconi, via Portuense sono solo alcuni dei punti caldi della città dove centinaia di prostitute, per lo più extracomunitarie e transessuali, esercitano la loro professione. Intorno a loro fiumi di automobili e clienti, tanto da far diventare la prostituzione anche un problema di viabilità, soprattutto sulla Salaria dove cè un continuo verificarsi di tamponamenti. Per non parlare dello spettacolo al quale sono sottoposti i cittadini romani, compresi i minori e molti stranieri che si domandano come sia possibile tutto ciò.
«Questo problema - aggiunge Rocca - contrasta con la cartolina idilliaca di Roma che Veltroni tenta di esportare allestero, poiché la vita quotidiana della città è ben altra cosa. La prostituzione oltre a rappresentare unoffesa alla decenza dei nostri quartieri, nasconde dietro di sé storie di maltrattamenti, schiavitù, aborti, immigrazione clandestina; questo è quello a cui vengono sottoposte le prostitute.
Chi deve controllare ha un alibi o un freno, a seconda delle interpretazioni, ossia la prostituzione nel nostro paese non è considerata reato. Però rappresentano un reato lo sfruttamento, il riciclaggio di denaro, non avere il permesso di soggiorno.
Bisogna trovare un rimedio e porre fine a questa situazione, i cittadini sono stanchi del solito ritornello e di dibattiti che si concludono con un nulla di fatto.
Largomento ovviamente coinvolge anche il Parlamento che su questo deve determinarsi, da destra e da sinistra serve una posizione chiara che non sia troppo ottusa da una parte, ma neanche troppo «lassista» dallaltra.
«Quindi - conclude Rocca - o la prostituzione viene considerata reato e si cambia legge, oppure che si trovi una soluzione alternativa che non leda gli interessi della collettività e il diritto di tutti a poter vivere in quartieri dignitosi liberi da questi caroselli del sesso».
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