Politica

Contro i rincari la sfida degli outlet

Oculati più di prima, ma decisi a spendere. I romani non si spaventano per la crisi, ma cercano il maggior numero possibile di «occasioni». Si spiega anche così la folla di venerdì a via del Corso, per l’inaugurazione del megastore H&M, marchio svedese trendy e dai prezzi convenienti. Un altro marchio cheap, come l’americano Esprit, è sbarcato con successo nella capitale, prima al centro commerciale Domus della Romanina e poi al Market Central Da Vinci, sull’autostrada per Fiumicino. I grandi marchi del lusso vanno avanti con i loro piani, come Louis Vitton che aprirà nel 2009 un grande negozio nello spazio Etoile di piazza in Lucina. Ma proprio lì c’è stata fino a ieri la mostra-mercato «Vintage, ieri, oggi e domani», con abiti, accessori, bigiotteria e arredo, tutti riciclati. Vintage è una delle parole magiche di questi tempi, insieme ad outlet. Di spacci aziendali, più o meno veri, ne aprono tanti, anche di grandi firme come De Carlis-Borbonese per pellicce e pelletteria. Tra i mercatini di Natale, come quello snob del Caravanserraglio all’Auditorium dal 3 dicembre, fioriscono piccoli e coraggiosi negozi: ai Parioli, proprio ieri è stato inaugurato «Le La», di abbigliamento giovane e modaiolo.

Quanto ai gioiellieri, inventano preziosi accessibili, come i bracciali di legno o pizzo d’acciaio di Lucia Odescalchi o i ciondoli mistici d’argento di Cristina Rotondaro dal Pino per Eka.

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