Il filosofo tedesco Nietzsche era uno che russava alla grande, ma si consolava dicendo che «per chi è molto solo, il rumore è già una consolazione».
I problemi nascono invece quando la notte non si è soli e quel maledetto ronf ronf comincia a diffondersi nella camera da letto con la stessa invisibile tenacia di una zanzara tigre. Hai voglia a tossirgli in faccia, a tappargli il naso, a dargli un calcio negli stinchi, a sgomitargli tra le costole. Tutto inutile: il russatore professionista si ferma un attimo, dando lillusione di essere miracolosamente tornata una persona normale; ma proprio quando la vittima pensa di aver imposto il silenziatore al suo molestatore, ecco che lui (ma anche lei, spesso, ci va giù duro) ricomincia più implacabile di prima.
Ma da oggi, per chi è ricorso vanamente a ogni strumento ortodosso (cerottino sul naso, spray, braccialetto ecc.), cè una nuova arma non convenzionale. Perché la guerra è guerra. Così in Inghilterra, per sconfiggere gli odiati ronfatori, hanno deciso di usare la mano pesante. Dal prossimo mese, infatti, un gruppo selezionato di pazienti affetti dalla sindrome del trombone verrà ammesso ad un campo di addestramento di tipo «militare» che promette di ridurre drasticamente o persino eliminare il fastidioso disturbo.
Al progetto - il primo nel suo genere - prenderanno parte solamente sei persone, nonostante oltre duecento avessero fatto richiesta. Se lesperimento dovesse avere successo, però, i campi daddestramento per smettere di russare potrebbero moltiplicarsi.
«Non è un problema da poco», ha spiegato al Times un portavoce della Helps Stop Snoring, società britannica che organizza il campo e che produce sistemi anti russamento -. Per alcune persone un approccio duro è lunica soluzione: non cè una ragione particolare alla base del fenomeno, e per questo noi studieremo ogni caso singolarmente».
Durante lintero periodo di cura, si dovranno seguire regole rigidissime: niente sigarette, niente alcol e niente sesso; saranno gli stessi istruttori del campo di addestramento a perquisire i bagagli dei partecipanti e a sorvegliarli nellintimità.
«Lintenzione è quella di fornire quante più informazioni possibili riguardo al problema - sottolinea i kapò in camice bianco - in modo da ridurre o eliminare un disturbo che può anche rovinare delle vite». Come nel caso di uno dei partecipanti ammessi al campo: una nonnina che i nipoti si rifiutavano di seguire in vacanza per vergogna.
Allora meglio dormirci su. Possibilmente senza togliere il sonno al prossimo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.