Mentre la verità veniva a galla, sugli schermi SkyTg24 restava una scritta in bella evidenza: «La Commissione europea non mai chiesto ladeguamento Iva». Intanto Giulio Tremonti spiegava come ladeguamento dellimposta al 20 per cento anche per la tv satellitare fosse un atto dovuto, a seguito di una procedura dinfrazione contro lItalia già avviata dalla Commissione europea. Per il colosso catodico di Rupert Murdoch non bastava, e via con unaltra bufala. «Non ci risulta che il governo precedente abbia mai preso alcun impegno con lUe per aumentare laliquota Iva». Le carte in possesso del Tesoro invece dicono tutto il contrario: dallUe tre lettere in dodici mesi, la prima nellottobre 2007, chiedevano allesecutivo allora guidato da Romano Prodi di eliminare lasimmetria tra i network italiani. Per giunta lex ministro dellEconomia Padoa-Schioppa prometteva provvedimenti sul caso: «Allineare lordinamento nazionale a quello comunitario è una questione urgentissima». Daltronde Sky sta usando al meglio il mezzo a disposizione per la personale battaglia a difesa del privilegio fiscale. Da domenica su 130 canali si susseguono spot barricadieri per «sensibilizzare» i 4,7 milioni di abbonati. Prima invitando tutti a intasare la casella di posta elettronica della presidenza del Consiglio (domenica, a caldo), poi (ieri, a freddo) il bersaglio delle e-mail è diventato direttamente il dicastero del Tesoro. Il nuovo video, mandato in onda a ripetizione, appare in due versioni, una da 30, laltra da 15 secondi. Entrambi si aprono con una serie di scritte che vanno a sovrapporsi.
Una lista di prodotti con lIva agevolata al 10 per cento: tra cui francobolli, tabacchi, latte, libri, manifestazioni sportive, perfino uova di struzzo. Proprio da chi, in questi giorni, non ha fatto altro che mettere la testa sotto la sabbia davanti allevidenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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