Contro il via libera alla pillola abortiva la storia di Margherita e del suo bimbo

Contro il via libera alla pillola abortiva la storia di Margherita e del suo bimbo

(...) Aveva in mano il certificato per l’aborto e si trovava nel periodo di «sette giorni di riflessione» che la legge impone prima della decisione di entrare in sala operatoria e dire addio al suo bambino. Quella donna disperata chiedeva aiuti e sforzi concreti, perché l’aborto le sembrava l’ultima possibilità. E noi da subito ci siamo impegnati a sostenerla. Margherita chiedeva poche cose. Una casa protetta, un supporto psicologico, un ambiente sicuro e sereno per accogliere il suo bambino. Aveva chiesto a noi aiuto e supporto e noi, insieme alle istituzioni, glielo abbiamo dato». I volontari del Centro per la Vita hanno contattato i Servizi sociali del Comune di residenza della donna, hanno discusso del suo caso con operatori e amministratori e alla fine hanno ottenuto un contributo di 400 euro mensili a favore di Margherita. Quindi hanno avviato il progetto «Gemma», il servizio di adozione a distanza delle madri in difficoltà che prevede, dal terzo mese di gravidanza fino all’anno di età del bambino, un contributo mensile di 160 euro. Infine i volontari si sono anche auto-tassati donando alla donna 50 euro alla settimana. «Oggi Margherita - dice Ciangherotti - è al termine della gravidanza. Vive all’interno di una struttura protetta, ha ritrovato il sorriso e non è più sola. A settembre sarà trasferita in una casa famiglia dove vivrà insieme con altre ragazze madri e sarà seguita, proprio nei mesi più vicini al parto, e successivamente fino a rifarsi una vita con la sua bambina. La scelta di continuare la gravidanza - annota il presidente di FederVita Liguria - favorisce nuove prospettive e la possibilità di liberarsi e denunciare abusi. La storia di Margherita per noi ha rappresentato una buona scuola di vita. Ciò che impegnarsi in questa vicenda di ha permesso di fare da protagonisti non solo l’aver salvato una vita umana, ma anche avere contribuito alla nascita di un bambino, in stretta collaborazione con le Istituzioni, con un Comune e con un assessorato ai Servizi sociali. In piena applicazione - sostiene Ciangherotti - della legge 194/78, la normativa che, oltre all’aborto, sancisce la tutela sociale della maternità».

Il presidente di FederVita Liguria non rinuncia ad una critica all’introduzione della pillola abortiva Ru 486, e afferma: «È incomprensibile come il Governo si applichi per normare l’uso della pillola e non abbia ancora attivato le stesse forze per dare una piena applicazione ad un programma di reale tutela sociale della maternità».

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