Proprio la scorsa settimana gli esperti della Joint commission international hanno fatto visita ai reparti del Buzzi per verificare la qualità del lavoro dei medici e ladeguatezza delle procedure e degli strumenti utilizzati nelle sale parto. E anche in quelloccasione lospedale dei bambini, dove vengono effettuati 3.500 parti allanno, era stato promosso a pieni voti. È stato solo uno dei numerosi controlli «a sorpresa» a cui vengono sottoposti gli ospedali lombardi per verificare se mantengono o meno gli standard di qualità.
«I controlli nelle sale parto - conferma lassessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani - sono serrati e la situazione è costantemente monitorata. Siamo molto attenti ai parti: stiamo riducendo i cesarei impropri e incentivando i parti indolori».
I parti cesarei si attestano al 29% sul totale delle nascite e sono in lieve diminuzione, rendendo la Lombardia la terza regione per il minor numero di interventi di questo tipo. Per evitare che se ne abusi in maniera inadeguata, il Pirellone ha anche deciso di rimborsarli agli ospedali con la stessa tariffa con cui rimborsa le spese per i parti naturali.
In totale i cesarei in Lombardia nel 2009 sono stati 28.300, contro 70.200 parti tradizionali.
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