Corona chiede l’affido ai servizi sociali: «Ora ho un lavoro»

Il cognome e nome c’è «Corona Fabrizio», il lavoro anche «organizzatore di eventi», l’indirizzo della ditta pure, «corso Como», e dove se no. E così il signor «Belen» ha chiesto al sostituto generale Filippo Lamanna che il cumulo pena di 2 anni e 8 mesi, venga trasformata in «affido in prova ai servizi sociali». Ed evitare così la galera.
Corona Fabrizio Maria, anni 37, di guai con la giustizia ne ha accumulati parecchi tra estorsioni, banconote false, bancarotta fraudolenta, aggressioni a pubblico ufficiale, corruzioni, diffamazioni. Già quattro processi si sono conclusi in primo grado con condanne varie per un totale di oltre dieci anni di carcere. E mentre un paio di sentenze ancora ballano in appello, due sono già diventate definitive: i foto ricatti ai calciatori Francesco Coco e Adriano e le banconote false. Totale due anni e 11 mesi, scesi a 8 calcolando i 77 giorni trascorsi dal fotografo in custodia cautelare
Il totale dunque è ampiamente superiore ai 2 anni entro i quali si possono ottenere i doppi benefici, sospensione condizionale della condanna e non menzione. Quindi Corona dovrebbe entrare in carcere. I suoi legali però hanno invocato un altro tipo di beneficio, quello introdotto dalla legge Simeone che prevede per pene fino a un massimo di 3 anni, l’affido in prova ai servizi sociali. Se però si dimostra di avere un domicilio e un lavoro. E lui ha presentato richiesta alla magistratura indicando come mestiere «organizzatore di eventi» per conto della sua società con sede in corso Como.

Al giudice stabilire se è sufficiente, oppure se deve trovare un altro lavoro o se dovrà tornare in galera. Eventualità non molto remota visto che in altri procedimenti, il «bello e dannato» ha rimediato altri 7 anni e 4 mesi, ora in attesa di conferma in appello.