Corona esce dal carcere: "Personaggio scomodo"

Il fotografo dei Vip ha patteggiato una condanna a un anno e mezzo per i soldi falsi che aveva speso ieri. E ammette: "Fregato come un cretino". Un anno e 4 mesi per uno dei due giovani che era con lui

Corona esce dal carcere: 
"Personaggio scomodo"

Roma - Fabrizio Corona ha patteggiato oggi una condanna a un anno e mezzo di reclusione davanti al Tribunale di Orvieto per detenzione e spendita di denaro falso. La pena è stata sospesa e i giudici hanno disposto la sua scarcerazione. Corona lascerà nelle prossime ore il carcere di Orvieto. "Parlo fuori dal carcere" ha annunciato il fotografo lasciando l’Aula d’udienza.

Il patteggiamento Il patteggiamento è stato scelto anche da Tiziano Bruno che è stato condannato a un anno e quattro mesi (pena sospesa). I giudici hanno inoltre disposto la sua scarcerazione. Stralciata invece la posizione di Fabio Frassinelli, del quale il Tribunale ha disposto la scarcerazione dopo aver convalidato l’arresto. Il suo difensore ha chiesto i termini a difesa e il processo è stato rinviato a giovedì prossimo. Al termine dell’udienza i difensori di Corona hanno parlato di "giusto compromesso" tra le loro esigenze e quelle della procura.

Corona: "Fregato come un cretino" "Mi hanno fregato. Mi sono fatto fregare come un cretino". Queste le prime parole di Fabrizio Corona all'uscita del carcere di Orvieto. Tenendo in mano un sacco nero della spazzatura con i suoi effetti personali all’interno, il fotografo dice di essere diventato "un personaggio troppo scomodo". "La verità assoluta la so solo io ma non ve la posso dire e la devo custodire qua dentro", ha aggiunto il fotografo toccandosi il petto per poi dire: "Speriamo che Nina mi passi anche questa". Il manager dei fotografi, facendo riferimento all’inchiesta di Vallettopoli ha affermato che "per certa gente, dopo quello che è successo e il rinvio a giudizio, è meglio che sto in carcere, perchè poi, se parlo e arriviamo all’altro processo, sono cavoli amari". "Oggi non posso dire o fare le stesse cose di quando sono uscito l’altra volta dal carcere - ha proseguito Corona - perché ormai vivo una vita sul filo del rasoio. Devo pensare a mia moglie, a mio figlio e a quei pochi dipendenti che mi sono rimasti".

Udienza di convalida del fermo L’avvocato Giuseppe Strano Tagliareni, uno dei difensori di Corona, uscendo brevemente dall’aula ha detto che il suo assistito ha ribadito l’estraneità all’accusa. "Ha spiegato il fatto - ha affermato il legale - sottolineando di aver ricevuto in buona fede il denaro. Non ha potuto però ricostruire esattamente da dove provenga. Lui con quelle banconote false ha ribadito che non c’entra". Frassinelli, invece, ha sostenuto di essersi trovato sulla Bentley solo perché aveva chiesto un passaggio a Fabrizio Corona, conosciuto da circa due settimane: il 23enne friulano ha spiegato ai giudici di non sapere nulla del denaro falso sequestrato dalla polizia stradale. "Quando l’auto si è fermata per fare rifornimento - ha detto il difensore di Frassinelli, l’avvocato Filippo Barbiero - il mio assistito (che viaggiava sul sedile accanto al conducente, ndr) dormiva. Nulla sa del denaro falso". Il giovane friulano ha spiegato che la Bentley era partita da Milano e doveva raggiungere Roma.

L'arresto Fabrizio Corona, è stato arrestato con altri due giovani dalla polizia stradale perché trovato in possesso di 16 banconote da 100 euro risultate false mentre un’altra l’aveva spesa facendo rifornimento all’auto sulla quale viaggiava. L’imprenditore della capitale, titolare di vari punti di ristorazione nello scalo di Fiumicino, ha denunciato Corona ai carabinieri che a loro volta hanno informato l’autorità giudiziaria. Corona è stato indagato in stato di libertà. A Fiumicino, oltre ai carabinieri dell’aeroporto, si sono messi al lavoro anche i colleghi del comando antifalsificazione monetaria secondo i quali le due banconote da 100 euro spese da Corona fanno parte di una "partita" già nota alle forze dell’ordine.

Distributore Corona avrebbe rifilato una banconota falsa da 100 euro, della stessa serie di altre che gli sono state sequestrate, anche al benzinaio di turno nella notte tra sabato e domenica all’area di servizio Bentivoglio ovest, in provincia di Bologna, sull’autostrada A13 Padova-Bologna. È stato lo stesso addetto al distributore di carburante a presentarsi oggi pomeriggio alla caserma della polizia stradale di Altedo e a denunciare l’episodio. L’uomo ha riferito che verso l’una di notte alla stazione di servizio, situata sulla carreggiata in direzione del capoluogo emiliano, si è presentata una Bentley con due persone a bordo per fare il pieno. Il passeggero - secondo l’addetto alla pompa - era Corona, che il benzinaio non ha riconosciuto immediatamente, ricordandosi però che "era una faccia nota". Dopo il rifornimento lo stesso Corona avrebbe estratto la banconota da cento euro da un marsupio e l’avrebbe data all’addetto, poi la potente auto è subito ripartita.

Il benzinaio si è accorto al tatto che la banconota aveva qualcosa di strano, e quando l’ha passata sotto lo strumento alla cassa ha avuto la conferma che era falsa. Rassegnato, l’ha tenuta da parte, con l’ intenzione di segnalare poi l’episodio al responsabile dell’area di servizio. Ma poi, leggendo i giornali, ha riconosciuto il fotografo e si è presentato alla polstrada.

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