La corsa delle "cento uova". Una festa lunga un secolo

La sfida nasce da una scommessa ed è una tradizione che riunisce migliaia di persone: era la 94ª edizione

La corsa delle "cento uova". Una festa lunga un secolo
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La Val Gandino è una delle perle delle "Cinque Terre" bergamasche: Gandino, Cazzano Sant'Andrea, Leffe, Casnigo e Peia, borghi suggestivi, ricchi di architetture storiche, antichi mestieri, musei del tessile, sapori autentici e paesaggi incontaminati. Ma in Val Gandino c'è soprattutto la "Corsa de öf", la corsa delle uova. Sono parecchi anni che c'è, quasi un secolo, ed ormai è diventata tradizione, a metà tra sfida sportiva e festa popolare, vissuta con seguito e passione da valligiani e turisti, un po' come accade nelle disfide, nei palii tra campanili e contrade. Anche quest'anno si è corsa l'antivigilia della prima domenica di Luglio, nei giorni in cui a Gandino si festeggiano con solennità i santi Martiri Patroni: Ponziano papa, Valentino prete, Quirino tribuno e Ponziano prefetto. Era la 94ma edizione e la storia racconta che la "Corsa de öf" nacque da una scommessa che mise di fronte nel luglio del 1931 due diciottenni del paese, Lorenzo Archetti e Giovanni Bonazzi. Lorenzo e Giovanni si ritrovano a casa di quest'ultimo per il pranzo della festa che tradizione voleva fossero "öf e scamuscì" (uova e germogli di radicchio) preparato dalla mamma Margherita che, un po' sul serio e un po' per gioco, disse ai due che quel pasto dovevano guadagnarselo.

E prese corpo la sfida: Giovanni avrebbe raccolto cento uova poste ad un metro l'una dall'altra fra Piazza Vittorio Veneto e la Chiesa di Santa Croce, mentre Lorenzo nel contempo avrebbe corso in andata e ritorno il tragitto che porta al passaggio a livello di Fiorano al Serio, ove transitava la Ferrovia della Valle Seriana che abitualmente utilizzava per raggiungere Milano per lavoro. Chi vinceva avrebbe mangiato. E vinse Lorenzo favorito, allora come oggi, dalla continuità della corsa rispetto a chi deve raccogliere le cento uova facendo anche attenzione a non romperle. Da allora ogni venerdì che anticipa la prima domenica di luglio la sfida si rinnova con un paese che si prepara a godersela e poi a far festa sotto i portici del municipio dove in una lunga notte bianca vengono offerte a tutti uova sode e frittata grazie anche al Gruppo degli Alpini in un centro storico che si anima con decine di eventi con musica, degustazioni, spettacoli di strada e prodotti tipici.

"La corsa delle uova incarna perfettamente quel modello di turismo esperienziale che Regione Lombardia sta valorizzando con forza in questi anni- ha spiegato qualche settmana fa presentandola a Palazzo Lombardia l'assessore al turismo Barbara Mazzali- Il turista contemporaneo non cerca più soltanto luoghi da visitare ma esperienze da vivere, possibilmente autentiche e radicate. Vuole sentirsi parte di qualcosa, immergersi in una storia, coglierne le sfumature, assaggiare un piatto tipico, scambiare due parole con gli abitanti, assistere a una festa di paese. E a Gandino tutto questo accade".

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