Roma - Il federalismo fiscale "può portare ad un aumento
della pressione tributaria ed in particolare dell’imposizione personale sui
redditi": lo afferma il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, nel
corso dell’audizione sul federalismo davanti alle commissioni riunite Affari
costituzionali, Bilancio e Finanze del Senato.
"Vanno valutati rischi" Il sistema di finanziamento degli enti territoriali configurato dal Ddl -
spiega Lazzaro - comporterà lo spostamento di rilevanti quote di gettito
Irpef dal centro verso la periferia. Ciò può comportare rischi che vanno
valutati opportunamente". E tra questi appunto il rischio di un aumento della
pressione fiscale e una "dilatazione in ragione del ruolo centrale assegnato
dal dal finanziamento del federalismo fiscale all’Irpef, nel ricorso alla
perequazione".
Profonda trasformazione Lazzaro spiega insomma che "il sistema di finanziamento degli Enti territoriali configurato dal disegno di legge delega comporterà una profonda trasformazione del sistema tributario, con lo spostamento di rilevanti quote di gettito Irpef dal centro verso la periferia. Ciò naturalmente - aggiunge - implica una serie di rischi che vanno opportunamente contrastati".
Imposizione personale sui redditi Un primo rischio è che "il reticolo dei principi e delle prescrizioni che animano il disegno di legge delega porti, non già, come si vorrebbe, ad una riduzione, ma ad un aumento della pressione tributaria ed in particolare dell’imposizione personale sui redditi, insieme ad una forte dilatazione del ricorso alla perequazione, in ragione del ruolo centrale assegnato nel finanziamento del federalismo fiscale all’Irpef, nonostante la sperequata distribuzione del suo gettito sul territorio nazionale".
Intaccate le finalità redistributive Un altro rischio è che "le ipoteche che interessano la base imponibile e la conseguente
frantumazione del gettito, oltre all’effetto, scontato, di ridimensionare il gettito erariale,
finiscano con l’intaccare le finalità redistributive tradizionalmente assegnate all’imposta
personale sul reddito.
L’aumento del ruolo delle addizionali, la previsione di un’aliquota riservata o di una riserva
di aliquota e la possibilità di intervenire sulla struttura dell’imposta modificando i parametri
impositivi (aliquote e base imponibile) si potrebbero risolvere nella sterilizzazione del
principale strumento di politica fiscale oggi a disposizione del governo centrale".
Maroni: "Prima di Natale codice per autonomie" Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che oggi a Como ha incontrato i presidenti delle province della Lombardia, ha annunciato che prima di Natale sarà presentato il codice per le autonomie. "Porterò in consiglio dei ministri - ha spiegato - la proposta di legge per il pacchetto delle autonomie al fine di salvaguardare l’esistenza dei piccoli comuni al di sotto dei 5 mila abitanti con l’eliminazione della limitazione di due mandati per i sindaci.
Inoltre nel pacchetto per le autonomie proporrò più chiare competenze per le province, le norme per le città metropolitane e le competenze per la polizia locale". Maroni ha quindi spiegato che il codice delle autonomie, essendo un collegato alla finanziaria, "dovrà essere approvato prima di Natale".