Così la fantascienza italiana snobbata osò andare addirittura "Oltre il cielo"

A sessantacinque anni di distanza un ricordo dei pionieri del genere

Così la fantascienza italiana snobbata osò andare addirittura "Oltre il cielo"

Forse non tutti sanno che la fantascienza italiana non nasce con la pur benemerita Urania, ma con un'altra testata nostrana, apparsa nelle edicole sessantacinque anni fa: Oltre il Cielo. Nei suoi quindici anni di vita, infatti, su Oltre il Cielo apparvero oltre quattrocento romanzi e racconti di autori italiani, inspiegabilmente snobbati dalle altre riviste di fantascienza, che, afflitte da un'inguaribile esterofilia, preferivano tradurre - spesso male - scrittori stranieri piuttosto che dare spazio alla produzione nazionale.

Bene ha fatto, dunque, la rivista di letteratura dell'Immaginario Dimensione Cosmica a pubblicare un numero speciale dedicato all'anniversario di Oltre il Cielo, (Tabula Fati editore, contatti dimensionecosmica@gmail.com) coordinato dal direttore Gianfranco de Turris, che proprio su quella rivista iniziò la sua lunga e prolifica carriera di giornalista/scrittore. Arricchito da una splendida copertina di Franco Brambilla, che da oltre vent'anni è il principale illustratore di Urania, questo numero di Dimensione Cosmica è un emozionante tuffo nei ricordi del passato per chi non è più giovane, ma è anche uno stimolante archivio di iniziative per coloro che potrebbero avere ancora entusiasmo e voglia di spendere energie in nuovi progetti e iniziative.

Oltre a tutte le informazioni bibliografiche raccontate da Piero Giorgi nel suo contributo intitolato Vita, morte e miracoli di Oltre il Cielo, la rivista raccoglie una lunga intervista con Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco e una con Renato Pestriniero, accanto ai numerosi articoli, tra cui quelli di Pierfrancesco Prosperi, Gregory Alegi e Salvatore Proietti, che descrivono vividamente un'avventura editoriale entusiasmante, di cui oggi si sente drammaticamente la mancanza.

Come scrive Carlo Bordoni, nei «favolosi anni Sessanta si macinavano libri di fantascienza e si guardava allo spazio come nuovo territorio di conquista, ammaliati dal sogno di scoprire nuovi mondi e forme di vita aliene», e la rivista, infatti, dedicava grande spazio anche alla divulgazione scientifica, come dimostra il sottotitolo «Missili & Razzi».

Tempi eroici, sicuramente ingenui ma sinceramente appassionati e appassionanti, molto lontani da come, poi, il futuro si sarebbe rivelato. Luigi De Pascalis ricorda che, prima di diventare un assiduo collaboratore di Oltre il Cielo ne era stato un avido lettore convinto che il futuro sarebbe stato meraviglioso, tecnologico e scintillante; purtroppo, conclude amaramente: «oggi niente colonie spaziali sulla Luna e su Marte, niente automobili volanti ma cinghiali vaganti per le strade cittadine e una classe politica d'infimo livello. Il mondo comincia a somigliare più a quello cupo e disperato di Blade Runner che a quello, molto roseo, vagheggiato da noi che eravamo ragazzi alla metà del secolo scorso».

Questo fascicolo di Dimensione Cosmica ci permette di respirare quell'aria e rivivere quell'atmosfera leggendo le testimonianze di coloro che furono i protagonisti di quell'avventura, e che ancora oggi hanno ancora molto da proporre e suggerire a chi volesse raccogliere la fiaccola accesa tanti anni fa.

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