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"Così l'intelligenza artificiale archivia i manoscritti"

Con una rete di associazioni culturali e università, tra cui il Politecnico di Milano, l'Università di Jaén e di Oxford, Odradek a gennaio ha avviato il progetto triennale intitolato Repertorium

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Con una rete di associazioni culturali e università, tra cui il Politecnico di Milano, l'Università di Jaén e di Oxford, Odradek a gennaio ha avviato il progetto triennale intitolato Repertorium.

Questa volta i microfoni sono posizionati nell'abbazia di Le Barroux, tra Avignone e il Monte Ventoso, la montagna percorsa e poi cantata da Francesco Petrarca. Qui verranno incise la bellezza di 2.200 ore di gregoriano nella forma tridentina.

L'altra parte del progetto, vincitore del bando Horizon Europe da tre milioni di euro, consiste nella scansione e digitalizzazione di 400mila immagini di antichi manoscritti tratti dall'archivio dell'Abbazia di Solesmes, laddove pulsa il cuore della spiritualità benedettina. All'intelligenza artificiale va il compito di comparare i vari manoscritti, catalogandoli. Forte di un laboratorio di fisica acustica tra i migliori al mondo, il Politecnico mette in campo le nuove tecniche per la ricostruzione e l'analisi del campo sonoro.

Repertorium è un progetto pilota applicato al canto gregoriano, che è monodico dunque semplice nella sua unica linea musicale, ma è destinato ad allargarsi ad altre musiche e generi, già si sta muovendo in questa direzione. «Ieri - spiega Anderson - sono stato in sala di registrazione 12 ore consecutive per registrare le parti dei singoli strumenti e sezioni orchestrali della Sinfonia 550 di Mozart così da fornire agli ingegneri, fisici e programmatori di IA un po' di materiale su cui lavorare.

L'obiettivo finale del progetto è quello di poter prendere un brano qualsiasi, magari ascoltato via Spotify, e silenziare uno strumento o un gruppo di strumenti, così - per esempio - se sono un violoncellista e voglio eseguire un Quartetto di Beethoven, annullo la voce del violoncello e suono con gli altri tre strumenti». Un po' di tecnologia digitale ha reso possibile ciò che solo qualche anno fa sembrava irraggiungibile.

E ha contribuito a rendere eterno un patrimonio che altrimenti sarebbe restato per pochi.

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