Dare a Milano gli strumenti per essere una città competitiva sul mercato e «più attrattiva». A questo serve, secondo Assolombarda, il nuovo piano di governo del territorio. «Il piano vigente - spiega il presidente degli imprenditori Alberto Meomartini - risale al 1980 e in questi trentanni Milano e le imprese hanno cambiato pelle ed esigenze. Il processo di terziarizzazione si è concluso e il manifatturiero ha mutato modo di operare e tipologia di prodotti». Da qui lesigenza di un nuovo Pgt, che rispecchi le esigenze della Milano di oggi. E delle imprese.
Della nuova mappa urbana e delle nuove linee guida per lo sviluppo dei prossimi anni hanno discusso, in una tavola rotonda, Alberto Meomartini assieme allassessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli, a Carlo Cerami, consigliere damministrazione della Fondazione Cariplo, a Alessandro Balducci, docente di pianificazione e politiche urbane del Politecnico di Milano, Alberto Meregalli, presidente di zona Milano per Assolombarda, Alessandro Spada, vicepresidente allorganizzazione zonale di Assolombarda.
Una riunione in cui gli imprenditori hanno ribadito le posizioni sul pgt già manifestate durante lincontro con il sindaco Letizia Moratti, tenuto pochi giorni fa. Assolombarda ritiene «prioritaria la conclusione delliter di approvazione del piano» e si augura che «lo stesso clima positivo tra maggioranza e opposizione che ha portato ad approvare regole concordate sullhousing sociale si possa ritrovare anche in altri temi, come quello delle infrastrutture, strategiche per lo sviluppo della città».
Il pensiero va ovviamente alle due nuove linee metropolitane: la M4 (da Lorenteggio a Linate) e la M5 (da Bignami a San Siro). E poi corre fino alla M1, per cui sono previsti i lavori di prolungamento fino a Monza Bettola, alla M2 fino ad Assago e alla M3 fino alla Comasina.
Insomma, il nuovo quadro territoriale di Milano piace agli imprenditori e sembra fin dora a misura dei loro affari, soprattutto in vista dellappuntamento con Expo 2015. Avere il timbro di approvazione del mondo dellimprenditoria non è affare di poco conto per il Comune di Milano: significa arrivare allapprovazione di un piano territoriale condiviso e che servirà realmente alle categorie che lavorano e producono. «Più le regole sono chiare e coerenti - spiega Masseroli - più gli imprenditori le sentono proprie e le condividono. Anche gli imprenditori pensano che il piano sia maturo e consenta a Milano di competere a livello internazionale».
«Lesperienza quotidiana dei nostri seimila imprenditori associati - conferma Meomartini - può e deve portare un contributo importante per la definizione di strategie e politiche utili a promuovere lo sviluppo economico, sociale e civile di Milano».
La stessa linea è stata confermata laltro giorno durante il confronto con il sindaco: «Le imprese - aveva spiegato la Moratti - hanno bisogno di flessibilità ed è ciò che il nuovo piano vuole garantire.
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