Così volano le squadre dei big del Carroccio

Ci sono ragioni politiche, sociali, culturali, storiche, territoriali e linguistiche che separano i rappresentanti della Lega da quelli degli altri schieramenti politici. Non solo la galassia di partiti e partitini della sinistra, ma anche l’Udc, i finiani e i pidiellini del centro-sud avvertono i sintomi dell’orticaria a ogni passo in avanti del Carroccio.
Un potere che non si limita a condizionare certe scelte del governo, ma che spazia in altri campi, in particolare su quelli di calcio. Basta dare un’occhiata a come si sono conclusi i campionati professionisti per rendersene conto. Nel girone A di Prima Divisione si è raggiunto l’en plein: Novara primo con ampio margine e Varese dopo i play-off hanno conquistato la promozione in serie B. I piemontesi con l’appoggio di Roberto Cota, neo governatore del Piemonte, addirittura con il supporto del ministro dell’Interno Roberto Maroni i lombardi, che hanno sconfitto i «cugini» della Cremonese grazie anche a un rigore regalato. Euforico il commento di Cota: «Sono davvero contento per la promozione del Novara in serie B, dopo 33 lunghi anni di attesa. Da novarese, ma anche da presidente del Piemonte, ritengo questo un successo per tutta la regione, perché pone una società sportiva piemontese ancora una volta ai vertici».
Un’esagerazione? Che dire allora di quanto affermato da Roberto Maroni domenica pomeriggio nel corso dell’assemblea di Assolombarda a Milano: «È un grande giorno, i biancorossi tornano nel calcio che conta, dove avevano militato anni fa. Ricordo una strepitosa vittoria sulla Juventus per 6 a 0. Questa promozione è solo il primo passo. Il traguardo della prossima stagione è la conquista della serie A». Obiettivo serie A centrato 48 ore fa dal Brescia, vincitore dei play-off sul Torino. È noto che i biancocelesti lombardi hanno goduto della protezione dell’illustre rampollo di Umberto Bossi, il giovane Renzo, neo eletto consigliere regionale grazie ai voti della gente bresciana. Bossi jr, che non tifa per gli azzurri di Lippi ai Mondiali, ha tre passioni: la nazionale della Padania, il Brescia ed Eliana Cartella, affascinante ventenne barista-modella di Castel Mella, per la quale, però, deve confrontarsi con la concorrenza di Mario Balotelli.
Importante l’appoggio del deputato Massimo Bitonci, che ha seguito passo passo l’esaltante cammino del Cittadella, approdato ai play-off di B. Adesso la cittadina padovana conta anche nel calcio, mentre prima era nota soltanto per le imprese di Bitonci che, da sindaco, ebbe ampi spazi nei tg nazionali per aver vietato l’iscrizione all’anagrafe del Comune agli immigrati, comunitari o no, privi di un lavoro e con la fedina penale non immacolata.
Di notevole spessore anche l’intervento di Luca Zaia, che ha salutato con legittima soddisfazione l’ingresso in serie B del Portosummaga, più noto come Portogruaro («È il successo dei valori di questa regione: la serietà, la laboriosità e la consapevolezza che se si vuole vincere occorre saper soffrire e stringere i denti»). Poco importa se la promozione è stata ottenuta in zona Cesarini, al Bentegodi di Verona, con un gol storico del ventenne veneziano Riccardo Bocalon. Una rete che ha costretto la blasonata Hellas a un’altra stagione in Lega Pro, per la disperazione del sindaco Flavio Tosi, probabilmente distratto dalla polemica con Balotelli (l’interista aveva detto che il pubblico veronese gli faceva schifo), e con la tifoseria del Chievo offesa perché aveva sostenuto che la città non meritava la serie C, dimenticandosi che la squadra dei «mussi che volano» milita con successo in serie A. Una gaffe imperdonabile. Ma Tosi non è l’unico big del Carroccio che non ha saputo mantenere alta la concentrazione: il deputato Massimiliano Fedriga, triestino, non ce l’ha fatta a impedire che la gloriosa Triestina precipitasse in Prima Divisione, a vantaggio del Padova, città guidata da Flavio Zanonato, uno dei pochi sindaci Pd rimasti ancorati al loro posto. L’obiettivo salvezza è stato invece centrato dal Vicenza, squadra del cuore di Manuela Dal Lago, presidente della commissione Attività produttive della Camera.
Imperdonabile, invece, la disattenzione del ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, la cui squadra, l’Atalanta, regina delle provinciali, è retrocessa in serie B.

Particolare negativo: Calderoli ha un figlio che milita nelle giovanili nerazzurre. Non solo: il Senatùr aveva fatto sapere, in campagna elettorale, di tifare per la squadra di Bergamo. Chiedere a Calderoli un pronto riscatto è il minimo. Ministro avvisato, ministro salvato.

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