Ha gridato, si è disperata, ha chiesto aiuto mentre in tanti guardavano ma nessuno interveniva. E così un marocchino prima e un romeno poi lhanno sequestrata per violentarla. È successo a una badante romena che aspettava lautobus a Cosenza. È stata tenuta segregata e stuprata per giorni.
Ecco la squallida storia che la donna, 44 anni, ha raccontato ai carabinieri: solo dopo 15 giorni di inferno è riuscita a liberarsi dai suoi aguzzini. Era lunedì di due settimane fa quando un marocchino, Said Chercki, di 36 anni, le offre un passaggio. Lei cerca di svincolare il discorso e allontanarsi, ma luomo le punta un coltello al fianco. A questo punto la romena chiede aiuto alle persone presenti, che non solo non intervengono, ma addirittura non lanciano neanche lallarme alle forze dellordine.
Gli abusi sono andati avanti per una decina di giorni. Chercki usciva dal capannone, lo chiudeva e tornava ogni giorno per sfogare i suo bestiali istinti. Fino a quando, a un certo punto, si è stancato e ha riaccompagnato la malcapitata alla stessa fermata degli autobus dove laveva sequestrata. A questo punto nella vicenda entra in scena Marin Tanase, che si rende conto della situazione della connazionale, finge di intervenire in sua difesa e minaccia il marocchino, costringendolo ad allontanarsi.
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