Crac Zincar: spese folli in buffet, mostre e biglietti d’auguri

Il Comune nel 2005 ha acquisito la Zincar già gravata da un buco di 7 milioni di euro? È uno dei dubbi nel caso della nella società creata per sviluppare progetti ecosostenibili per la mobilità. Ma - pure nella difficoltà di ricostruire la storia dello sbilancio di Zincar - un aspetto è certo: «Dopo l’ingresso di Palazzo Marino come socio di maggioranza, i costi hanno subito un’impennata vertiginosa». Gli esperti incaricati dalla giunta Moratti di analizzare i conti tra 2001 e 2008 per chiarire il buco di circa 18 milioni di euro, ieri hanno riferito ai consiglieri riuniti in commissione Bilancio di una «sovrastima delle commesse per circa 4,5 milioni», mentre in Zincar «i costi per finire gli incarichi sono sempre stati sottostimati». Ma le anomalie erano la regola.

Dalla relazione dei revisori di Pwc emerge una lunga lista di spese «pazze»: dai 14mila euro per stampare nel 2006 il fascicolo «La voce della vigilanza urbana» ai 1.500 euro per i biglietti di Natale, dai 4.510 euro per un catering a Palazzo Marino.

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