Valanga di arresti da parte di polizia e carabinieri. Nella rete tesa dalle forze dellordine sono finiti «pesci piccoli», ma tutti stranieri. Del resto non è una novità che la criminalità oggi non parli più la nostra lingua.
Soprattutto i malviventi che operano nellhinterland, sono dimportazione. Si stabiliscono lontano dalla capitale, perché i costi per gli affitti sono notevolmente più bassi. Ma poi agiscono anche «in trasferta». Due giorni fa perfino il procuratore capo di Tivoli, Luigi De Ficchy, ha lanciato un allarme sottolineando la pericolosità e la spietatezza delle bande romene e albanesi, che mirano a impadronirsi della piazza romana e della provincia. La paura è tangibile e le violenze di questi ultimi giorni non fanno che confermare la necessità di far leva sulla prevenzione.
Ieri alle prime luci dellalba si è conclusa loperazione anticrimine dei carabinieri del Comando provinciale, che in questi giorni ha rafforzato i servizi di pattugliamento e i posti di blocco nel centro della capitale, in periferia e nellhinterland. In manette sono finite 41 persone, una trentina delle quali straniere, responsabili di scippi, rapine, borseggi e spaccio di stupefacenti. Gli arresti sono stati eseguiti quasi tutti in flagranza di reato e la refurtiva recuperata, tra cui hashish e cocaina, vale decine di migliaia di euro.
Particolarmente intensa lattività dei comandi stazione che hanno dimostrato limportanza della loro capillarità sul territorio. Ma la provincia di Roma è ancora troppo vulnerabile. Non bastano le promesse, come quella di promuovere Guidonia da stazione a reggenza dei carabinieri. Serve anche un commissariato a Tivoli e in altre cittadine, dove le forze dellordine sono carenti.
Gli agenti della questura, invece, nel corso dei servizi del «Patto per Roma Sicura» hanno contrastato labusivismo commerciale e la prostituzione, in particolare al Prenestino, a San Paolo, a Trevi e sulla Tiburtina.
La criminalità nella capitale e nellhinterland parla straniero
GLI ARRESTI Quasi tutti sono stati fermati dai militari del Comando in flagranza di reato
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