Ostia - Crisi, Bankitalia taglia le stime del pil per il 2009: dal -2.0 per cento si scende al -2.6 per cento. La stima arriva dal vicedirettore generale di bankitalia,
Ignazio Visco, intervenuto alla cerimonia di consegna dei
Master di II livello in Economia Pubblica alla sapienza.
Visco ha ricordato come nel Bollettino Economico di gennaio
Bankitalia "indicava una flessione per il 2009 pari al 2% e una
ripresa della crescita allo 0,5%". "In realtà - ha aggiunto il banchiere
centrale - i dati pubblicati dall’Istat sono risultati per questo
trimestre ancor più negativi, riflesso di una sottostima nel modello
dell’evoluzione della domanda mondiale. Tenendone meccanicamente conto e mantenendo il profilo di graduale ma
continua uscita dalla crisi implicito nell’esercizio previsivo di
gennaio, si vede come da una caduta del Pil del 2% si passi per
quest’anno a una caduta del 2,6%". La revisione delle stime sul Pil del 2009, è stata prodotta dal fatto che gli ultimi dati Istat sulla crescita nel quarto trimestre 2008 (diffusi a metà
febbraio) non erano disponibili al momento della pubblicazione dell’ultimo Bollettino economico di Palazzo Koch, il
15 gennaio.
Coordinamento internazionale "Fino a quando la crisi non si è pienamente manifestata, fino a
quando non si è affacciata la paura di sviluppi drammatici e
gravissimi nei mercati finanziari - ha proseguito Visco - sono
mancati il coordinamento a livello internazionale e la capacità di
introdurre misure volte a contrastare l’accumularsi sempre più
intenso degli squilibri delle bilance dei pagamenti e gli effetti di un
aumento fuori proporzioni della liquidità internazionale. Nel futuro -
l’invito di Bankitalia - occorrerà dunque rafforzare gli sforzi in
questa direzione, trovando anche forme appropriate per tradurre in
azione, in forme maggiormente vincolanti, gli interventi stabiliti
nelle istituzioni preposte alla sorveglianza dell’ economia
internazionale".
Sacconi: "Difficile fare previsioni sul pil" "Credo sia difficile
per chiunque fare previsioni sul pil in una situazione condizionata dal
quadro globale. Certamente le preoccupazioni che abbiamo sono un
motivo in più per tenere sotto controllo la finanza pubblica". Lo ha
detto il ministro del lavoro, maurizio sacconi, interpellato sulla previsione di Bankitalia.
Sistema fragile La situazione
del sistema bancario italiano è "tuttora fragile e c’è
ancora il pericolo che ci siano maggiori perdite connesse
con la crisi economica. Su questo stiamo facendo delle
analisi di scenario per valutare l’effetto della crisi sulla
redditività delle banche". Così Stefano Mieli, direttore
dell’area vigilanza bancaria e finanziaria della Banca
d’Italia, parlando ad un convegno organizzato dalla Guardia
di Finanza.
L'allarme di Bankitalia "In italia - ha aggiunto Mieli - l’effetto della crisi è stato meno intenso rispetto ad altri paesi per un adeguato sistema di tutela dei depositi, per la raccolta stabile, per la scarsa incidenza dei fattori esporti alla crisi internazionale, per una vigilanza prudente e per un sistema di regole rigoroso". "Le banche italiane - ha continuato Mieli - pur risentendo delle turbolenze, hanno retto meglio alla crisi. Tuttavia, il protrarsi delle incertezze e il deteriorarsi della congiuntura espongono le banche ai rischi di peggioramento dei risultati economici e della situazione patrimoniale". Secondo gli ultimi dati a disposizione, infatti, si delinea un aumento delle sofferenze e delle rettifiche dovuto ad un peggioramento dei rischi connessi alla concessione del credito.
Il credito alle imprese, secondo il direttore centrale di Bankitalia, "sta decrescendo in modo significativo e gli ultimi dati ci dicono che c’è stato un forte calo della domanda e anche una tendenza al rallentamento dell’offerta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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