È crisi nera per il Frascati: prezzi delle uve quasi dimezzati

Dopo migliaia di anni di storia rischia di sparire il Frascati, il vino più celebre al tempo degli antichi romani. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che nei giorni scorsi ha portato un carico di uva dalle campagne in centro di Roma per la vendemmia con la distribuzione gratuita dell’uva pagata sottocosto ai viticoltori (-45 per cento rispetto allo scorso anno).
Negli ultimi quarant’anni il prezzo delle uve del Frascati è diminuito fino a livelli che oggi - sottolinea la Coldiretti - non garantiscono più neanche la copertura dei costi di produzione per effetto di un sistema drogato che ha finito col favorire soggetti esterni alla filiera agricola e impoverito le aziende. I prezzi proposti per le uve quest’anno sono quasi dimezzati rispetto ai 43 euro al quintale dello scorso anno. A rischio, sottolinea l’organizzazione, «non c’è dunque solo una attività economica, ma un intero sistema produttivo, ambientale e culturale fortemente radicato al territorio come quello del Lazio che può contare su 30 mila ettari circa di vigneto dai quali si producono mediamente oltre 2,7 milioni di ettolitri di vino all’anno».
Come risposta alla crisi la Coldiretti propone una valorizzazione delle caratteristiche distintive dei vini dei Castelli e del territorio attraverso un coinvolgimento di tutti gli attori della filiera e delle istituzioni locali, e la promozione di ulteriori strumenti come la vendita diretta dalla cantina e un rafforzamento dell’azione di controllo da parte delle autorità preposte.


La crisi delFrascati «c’è e va affrontata con interventi concreti e mirati», dice l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Daniela Valentini, che il prossimo 21 ottobre ha fissato un incontro presso il Consorzio di Tutela con tutte le realtà della filiera allo scopo di definire una comune strategia di rilancio e garantire equilibrio tra i prezzi.

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