Economia

Crisi, vertice mondiale delle banche a Londra fra un G20 e l'altro

Per la prima volta si riuniscono gli amministratori delegati dei grandi gruppi creditizi per discutere gli sviluppi della situazione finanziaria. Il prossimo fine settimana vertice di ministri delle Finanze del G20, poi toccherà ai Capi di Stato e di governo

Gli amministratori delegati dei principali gruppi bancari internazionali si riuniranno a Londra, il 24 marzo prossimo, per discutere insieme per la prima volta il futuro del sistema finanziario internazionale. Si tratta del primo vertice dei banchieri privati, che si inserisce in una interminabile serie di summit internazionali di capi di Stato e di governo, ministri finanziari, banchieri centrali. La riunione di Londra, annunciata da fonti di stampa giapponese, avrà lungo tra un G20 e l'altro: quello dei ministri finanziari e dei governatori di banche centrali, che si svolge vicino alla capitale britannica il 14 marzo, e il summit dei Capi di Stato e di governo del Gruppo, il 2 aprile a Londra.
Secondo la Nikkei, al vertice del 14 marzo parteciperanno i Ceo (chief executive officer) di tutte le principali banche americane, giapponesi ed europee, fra cui la Mitsubishi, la Hsbc, la JP Morgan Chase, il Credit Agricole. Il governo britannico, che ospita l'incontro, intende evidentemente sentire l'opinione dei banchieri privati sull'evoluzione della crisi finanziaria globale prima del summit del G20. Il vertice londinese dovrebbe raggiungere un'intesa internazionale sul rafforzamento della vigilanza sulle banche, sui prodotti finanziari, e sulle istituzioni di altro genere come le agenzia di rating. La questione sarà discussa il prossimo fine settimana dai ministri delle Finanze e dai banchieri centrali del G20. Rispetto alla riunione del G20 a Washington, lo scorso autunno, la nuova amministrazione americana appare più aperta a definire nuovi controlli sulla finanza, ed accettare magguore trasparenza per quanto riguarda i mercati dei derivatio e gli hedge fund.

La Cina a sua volta chiederà più potere per le economie emergenti nelle organizzazioni economiche internazionali, come il Fondo monetario e la Banca mondiale.

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