Cristoforo Colombo? Sapeva benissimo dove stava andando...

Un nuovo studio di Ruggero Marino ipotizza "un'altra verità" sulla scoperta dell'America

Statua di Cristoforo Colombo a Genova
Statua di Cristoforo Colombo a Genova
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Diceva Honoré de Balzac che la Storia ha due volti: quello ufficiale, mendace; e quello segreto, in cui sono da ricercarsi le vere cause degli avvenimenti occorsi. Ecco. Ruggero Marino, già responsabile della Cultura del Tempo e poi storico eretico, è da 35 anni che cerca di scrutare il volto segreto dell'avvenimento che ha cambiato il mondo: la scoperta dell'America. Al viaggio di Cristoforo Colombo ha dedicato libri e articoli. Spesso del tutto ignorati dalla storiografia ufficiale, altre volte letti anche da qualche accademico partito su posizione ultra scientifiche e che poi, su alcuni punti, ha dovuto ricredersi. Oggi Ruggero Marino pubblica uno studio che è la summa delle sue ricerche, e anche un aggiornamento su nuove ipotesi: La verità nascosta su Cristoforo Colombo (Il Delfino).

E qual è la verità nascosta? Che mentre Donald Trump rilancia il "Columbus Day" per riabilitare la figura del grande navigatore dopo anni di damnatio memoriae, e mentre il primo Papa americano della storia assume è un caso, ma anche una la suggestione - il nome di Leone XIV, in ideale successione a quel Leone XIII che nel 1892 aprì con una procedura eccezionale una causa di beatificazione di Cristoforo Colombo, ci si accorge che nella versione ufficiale (e molto scolastica) quella di un intrepido navigatore solitario che ad un tratto, al primo colpo, sbagliando strada, arriva in un nuovo continente scambiandolo per altro, senza sapere dove è arrivato qualcosa non quadra. Forse si può immaginare un viaggio diverso. Ed ecco provando a sintetizzare anni di studi, indizi, testimonianze, diari dimenticati, strane iscrizioni sulle tombe di un Papa, ritratti, mappe con particolari poco spiegabili e le 270 pagine del suo nuovo libro - l'ipotesi di Ruggero Marino. Innanzitutto, e ma questo è assodato anche dalla Storia ufficiale, prima di Colombo il continente americano era già stato toccato da popoli scandinavi, dai cinesi (sulle coste del Pacifico) e forse addirittura dai romani e gli arabi. Di certo esistevamo mappe che testimoniavano l'esistenza di quelle terre e le rotte possibili. La Chiesa possedeva quelle mappe, che qualcuno vide nella biblioteca personale di Papa Innocenzo VIII, ossia Giovanni Battista Cybo (1432-1492, e guardate la data di morte), e pianificò l'"Operazione Nuovo Mondo". Affidò a un suo uomo, Colombo (un monaco?) la missione, che era quella di scoprire il continente al di là dell'Atlantico per evangelizzarlo (e chi poteva essere il prescelto se non un Cristoforo, un "Christo-ferens", cioè un "portatore di Cristo"?); e finanziò i viaggi: Colombo preparato come un astronauta prima di una missione nello spazio - arrivò in America forse già nel 1485, poi nel 1491 e infine nel 1492, con la copertura della Corona Spagnola, e naturalmente sapeva benissimo dove stava andando e cosa stava facendo.

A quel punto la

cristianità alla quale bisognava fare superare a piccoli passi il dogma trinitario che, dai figli di Noè, voleva la terra suddivisa solo in Europa, Asia e Africa - era pronta a scoprire un altro mondo. Non però così nuovo.

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