Ancora una volta è Sergio Escobar, direttore del Piccolo, a farsi portavoce del grido di dolore dei teatri italiani che vedono nel decreto milleprorogheun ulteriore beffa dopo i tagli del governo alla Cultura. Per Escobar, che è presidente di Platea, associazione dei Teatri stabili italiani, il governo, con la Finanziaria e il Milleproroghe, si starebbe di fatto «decretando la morte del teatro italiano». In una nota, il direttore del Piccolo teatro di Milano ha commentato con amarezza e ironia il progetto di Maurizio Scaparro su « Il teatro italiano nel mondo», ideato e organizzato al Teatro della Pergola, per il 150/o anniversario dellUnità dItalia e che si articolerà tra marzo e aprile, con una seconda parte a ottobre. Escobar ha definito «di per sè lodevole» liniziativa di Scaparro «per affermare il ruolo del teatro per il passato e il presente del nostro Paese». «Sono daccordo, e come non esserlo?». «Ma leggo anche dichiarazioni di importantissimi esponenti del governo del Paese e del presidente del Comitato nazionale per i 150 anni dellUnità dItalia quali credere e investire nella cultura o prova non solo del valore del teatro ma della sua perdurante vitalita; ma intanto lo sanno che Finanziaria e Mille - non Garibaldini - ma proroghe stanno decretando la morte del teatro italiano? (Il primo a dirlo è Bondi!)«, ha obiettato. «E se diventassimo un Paese normale in cui due più due più torna a fare quattro?», ha aggiunto.
«Smettiamola con le ipocrisie, perchè mentre il Parlamento approva, tra le tante assurdità, auto-assoluzioni per le affissioni abusive per un valore pari al taglio del Fondo unico per lo spettacolo«, ha concluso, «La morale: si predica bene e si razzola male».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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