
Un capolavoro dell'arte sacra bresciana si prepara a lasciare temporaneamente la città per affrontare un delicato percorso di studio e restauro. È la croce processionale realizzata nel 1501 da Gian Francesco dalle Croci, uno degli esemplari più raffinati dell'oreficeria rinascimentale lombarda, destinata alla chiesa di San Francesco a Brescia. Oggi verrà trasportata a Firenze per essere sottoposta alle cure degli esperti restauratori dell'Opificio delle Pietre Dure, istituto del Ministero della Cultura specializzato nella conservazione delle opere d'arte. L'opera, in argento fuso, sbalzato e dorato, arricchita da smalti policromi e rilievi a niello, fu commissionata grazie al cospicuo lascito testamentario di frate Francesco Sansone de Brixia, ministro generale dell'Ordine francescano tra il 1475 e il 1499. Fu lui a indicare con precisione i soggetti iconografici che avrebbero dovuto ornare la croce, immaginata come un "santorale francescano", con i principali santi dell'Ordine disposti lungo i bracci a circondare le figure centrali del Cristo crocifisso e di san Francesco, ritratto nel momento della ricezione delle stimmate. A realizzare il manufatto fu Gian Francesco dalle Croci, artista appartenente a una storica famiglia di orafi e argentieri bresciani, che seppe fondere con maestria elementi gotici e rinascimentali, dando vita a un'opera che riflette appieno la cultura figurativa del primo Rinascimento. I due lati della croce sono interamente decorati, e le scene miniate che rievocano la passione e la resurrezione di Cristo, incastonate tra le figure francescane, esprimono in modo potente la spiritualità dell'Ordine e il legame profondo tra san Francesco e il Crocifisso.
Il trasferimento a Firenze avviene nell'ambito di una convenzione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e lo stesso Opificio. Il manufatto resterà nel capoluogo toscano fino al termine del 2026.