Cronaca giudiziaria

Bimbo investito e ucciso a Milano: "Cinque anni di carcere sono pochi"

Il gup di Milano ha rigettato il patteggiamento a cinque anni di reclusione per Nour Amdouni, il 20enne italo-marocchino che, ad agosto del 2022, investì ed uccise il piccolo Mohanad Moubarak, di 11 anni

Bimbo investito e ucciso a Milano: "Cinque anni di carcere sono pochi"

"Cinque anni di reclusione sono pochi". Lo ha detto il Gup di Milano Lorenza Pasquinelli rigettando la richiesta di patteggiamento della pena per Nour Amdouni, il 20enne italo-marocchino che investì e uccise Mohanad Moubarak, 11 anni, tra via Bartolini e viale Monte Ceneri, a Milano, nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 agosto 2022. Ad avviso del giudice "si è trattato di condotta ai limiti del dolo eventuale (ben oltre la mera colpa) con accettazione del rischio da parte dell'imputato", ha spiegato l'avvocato Salvatore Bottari, legale dei familiari del bimbo.

La richiesta di patteggiamento

Il pm Rosario Ferracane e l'avvocato Robert Ranieli, legale dell'imputato, avevano concordato un pena a cinque di reclusione. Ma secondo il gup di Milano l'entità della richiesta di patteggiamento non sarebbe congrua rispetto alla gravità del fatto. Nel corso delle indagini condotte dalla polizia locale era emerso che Nour Amdouni quella notte guidava senza patente (mai conseguita) e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Nello specifico, come poi avevano evidenziato gli esami tossicologici, il 20enne italo-marocchino aveva fatto uso di cannabinoidi. Non solo: guidava l'auto, con una gamba ingessata, ad una velocità di 73 chilometri orari e quindi ben oltre il limite dei 50. Infine, dopo aver investito il bimbo, Amdouni non si era fermato a soccorrerlo decidendo di costituirsi all'alba del giorno successivo.

Le reazioni

"Chi si pone alla guida senza patente e in tutte quelle altre condizioni concomitanti, non potrà non configurarsi il rischio di conseguenze della propria azione, con conseguente accettazione del rischio, qualora poi ponga concretamente in essere la condotta contestata". Lo ha detto all'Ansa l'avvocato Salvatore Bottari, legale dei familiari del piccolo Mohanad Moubarak. "Il giudice ha ritenuto che il fatto fosse di particolare gravità. - ha spiegato il legale - Nell'accordo di patteggiamento tra difesa e Procura si partiva da una pena base al minimo, si operavano aumenti minimi per le aggravanti, senza tenere in debita considerazione come si fosse trattato di superamento del 50% dei limiti di velocità, di guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, con la gamba ingessata e senza patente, per non averla mai conseguita".

L'incidente mortale

La tragedia si consumò poco dopo la mezzanotte dell'8 agosto 2022, all'incrocio tra via Bartolini e viale Monte Ceneri, a Milano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sia la bici che l'auto procedevano nella stessa direzione. Nour Amdouni, alla guida di una Smart sotto l'effetto di stupefacenti e senza patente, centrò in pieno il piccolo Mohanad trascinandolo per circa una ventina di metri sull'asfalto. Dopo l'investimento si dileguò presentandosi negli uffici della Polizia Stradale attorno alle ore 4.30 del mattino seguente. Per il bimbo, figlio del gestore di un ristorante-rosticceria in via Monte Ceneri, non ci fu nulla da fare.

Il 18 agosto 2022, il 20enne italo-marocchino era finito in carcere, su ordine del gip Fiammetta Modica, e a metà novembre era stato mandato a processo con rito immediato.

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