
La Giunta per le autorizzazioni alla Camera ha approvato la richiesta avanzata dal centrodestra per domandare alla procura di Roma e al tribunale dei ministri chiarimenti in merito alla posizione della capa di gabinetto del ministero della Giustizia, Giusi Bartolozzi, sul caso del generale libico Almasri. L'opposizione non ha partecipato al voto. La richiesta ora verrà trasmessa al presidente della Camera. "Chiediamo di sapere se è indagata, quale reato è contestato e quando sarebbe stato compiuto e l'eventuale capo di imputazione", ha spiegato ieri il capogruppo di Fdi Dario Iaia. Si chiede di capire perché la posizione della dirigente non sia stata accorpata nella richiesta di autorizzazione per Nordio, Piantedosi e Mantovano. E si valuta di sollevare un conflitto di attribuzione alla Corte costituzionale. L'idea di fondo della maggioranza è che si voglia processare il governo per interposta persona.
Federico Gianassi, del Partito democratico, relatore in Giunta sul caso Almasri, ha detto che "la vicenda della dottoressa Bartolozzi è una vicenda diversa e quindi su quel tema, poiché è un tema diverso che non attiene al compito della giunta, come hanno ribadito anche successivamente gli esponenti della destra, ho espresso la mia valutazione e cioè che il reato 'connessò non è un reato che comporta l'immunità ministeriale, come nel caso del reato 'in concorso". Ancora: "Evidentemente la maggioranza ha un'idea diversa, e cioè inserisce non solo il reato in concorso ma anche il reato connesso. In secondo luogo per la dottoressa Bartolozzi non abbiamo elementi chiaramente relativi a un suo procedimento penale".
"Ci sono stati alcuni passaggi oggi" da parte del relatore e del presidente della giunta "in cui la terzietà ci è sembrata fosse un pò dimenticata", ha osservato la deputata di Fratelli d'Italia Ylenja Lucaselli. "Il relatore (Federico Gianassi ndr) ha sostanzialmente fatto una dichiarazione di voto contraria alla nostra richiesta e non si capiva se stesse parlando come parlamentare del Partito Democratico, quindi come componente della giunta o come relatore, perché ovviamente nel qual caso sarebbe stata necessaria una riflessione sul proprio ruolo perché era proprio una dichiarazione di voto contraria e quindi volevamo capire in quale funzione stesse parlando". Ancora: "Anche il presidente Devis Dori nel suo ultimo speech ci è sembrato stesse più che altro stesse facendo una dichiarazione di voto per il suo gruppo politico che non una dichiarazione da presidente della giunta delle autorizzazioni".
Il presidente della Giunta per le autorizzazione, Devis Dori, ha detto che il voto alla Camera dovrebbe essere, "come da calendario", il 30 settembre. "La settimana prossima abbiamo la proposta del relatore Gianassi. La data esatta la definiamo domani, quando conosciamo il calendario d'aula: dovrebbe essere il 23 o il 24, in modo che poi la settimana dopo, quindi il 30, votiamo come da calendario" . Questa mattina, lo stesso sottosegretario Mantovano ha spiegato, con un riferimento (non esplicitato) al caso Almasri, che il governo "si muove sulla strada della limitazione degli strumenti eccezionali a disposizione dell'intelligence in casi in cui ciò risulta veramente indispensabile.
Con questo spirito nei mesi scorsi la presidente del consiglio ha disposto la desecretazione di atti relativi a stragi e nessun segreto di Stato è stato posto dal governo; è c'è chi, per alcune vicende, ci rimprovera addirittura di non averlo fatto".