Caso Bibbiano, crollano quasi tutte le accuse: assolti 11 imputati su 14

Cade il castello accusatorio: la sentenza di primo grado del processo sull'inchiesta "Angeli e demoni" vede solo pene lievi e sospese per fatti secondari. Per gli altri, assoluzioni e qualche prescrizione

Caso Bibbiano, crollano quasi tutte le accuse: assolti 11 imputati su 14
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Sono state assolte in primo grado undici delle quattordici persone che erano imputate per il cosiddetto "caso Bibbiano": l'accusa che era stata mossa nei loro confonti era quella di avee redatto o agevolato relazioni false per allontanare bambini dalle loro famiglie e darli in affido, in alcuni casi, ad amici e conoscenti. Le uniche tre persone condannate nel processo "Angeli e Demoni" sono: Federica Anghinolfi, ex responsabile dei Servizi sociali della Val d'Enza a due anni di carcere (ma per falso in bilancio), l'assistente sociale Francesco Monopoli - suo braccio destro - a un anno e otto mesi con pena sospesa, e la neuropsichiatra Flaviana Murru a cinque mesi. Per il resto, i giudici hanno pronunciato assoluzioni con alcuni proscioglimenti per prescrizione per gli oltre cento i capi di imputazione.

A pronunciare la sentenza è stato il collegio dei giudici presieduto da Sarah Iusto, a latere Michela Caputo e Francesca Piergallini. E si è trattato di un duro colpo per il pubblico ministero Valentina Salvi, che ha coordinato gli accertamenti dei carabinieri, riguardo l'allontanamento dei bambini dalle loro famiglie avvenuto, secondo l'accusa, a seguito di presunti particolari falsi che gli operatori dei servizi sociali Val d'Enza attestavano nelle relazioni sui minori e il tentativo di inculcare attraverso la psicoterapia memorie di abusi sessuali mai subiti. Una tesi che è stata completamente smontata in questa sentenza di primo grado, arrivata a un anno di distanza dall'assoluzione dell'ex sindaco Andrea Carletti, che era finito indagato per abuso d'ufficio in un filone laterale dell'inchiesta principale.

Bibbiano è un centro cittadino con poco più di 10mila abitanti che si trova a circa 15 chilometri da Reggio Emilia. Il 26 giugno del 2019 ventiquattro persone vennero indagate e sedici di loro - tra cui amministratori, assistenti sociali e psicoterapeuti - furono sottoposte a misure cautelari. Secondo la procura del comune reggiano le false relazioni erano state compilate dopo sedute di psicoterapia che avevano suggestionato i minori, alterando i loro ricordi tanto da indurli, in alcuni casi, ad accusare ingiustamente i genitori di molestie sessuali. Le informazioni sulle indagini all'epoca ebbero grande risonanza mediatica e il caso dei presunti affidi illeciti si trasformà ben presto in nazionale.

In quei mesi a fare nettamente più scalpore politico fu una dichiarazione pubblica pronunciata dall'allora capo del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio contro il Pd, che era capo di quell'amministrazione: "Con il partito di Bibbiano io non voglio averci nulla a che fare. Col partito che in Emilia-Romagna toglieva alle famiglie i bambini con l'elettroshock per venderseli io non voglio avere nulla a che fare". Era il 18 luglio 2019 e, nel giro di pochissime settimane, i grillini passarano rapidamente dall'alleanza di governo con la Lega a quella proprio con il Partito Democratico e sempre con Di Maio vicepresidente del Consiglio. Quest'ultimo, nel settembre 2022, si coalizzerà poi sempre con i dem alle elezioni politiche in cui non venne riconfermato parlamentare.

"Oggi sappiamo che non esistono demoni contrapposti agli angeli, che la nostra assistita non è una 'ladra di bambini' e che non ha mai agito per interessi diversi da quello superiore della tutela dei minori - dicono i difensori di Federica Anghinolfi, avvocati Oliviero Mazza e Rossella Ognibene, parlando della principale imputata nel processo sugli affidi a Bibbiano, nel Reggiano, assolta da gran parte delle accuse -.

Questa verità giudiziale ci ripaga degli sforzi compiuti, ma non cancella la distruzione mediatica dell'immagine della nostra assistita né i danni irreparabili e incalcolabili provocati al sistema della tutela dei minori".

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