"Così non può essere indagato". Spunta un nuovo biglietto a casa Sempio

È stato reso noto il retro del già conosciuto biglietto trovato a maggio a casa Sempio, in cui si forniscono dettagli su come sarebbe dovuta essere fatta l'archiviazione del 2017

"Così non può essere indagato". Spunta un nuovo biglietto a casa Sempio
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Tra gli oggetti sequestrati a casa Sempio durante la perquisizione dello scorso maggio non c'era solo un biglietto ma, da quanto si apprende, sarebbero almeno due. Si tratta del retro del foglietto già noto in cui il padre di Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, avrebbe scritto: "Se archivia l’indagine dovrebbe mettere il nome del soggetto sulla archiviazione". In questo modo, si legge ancora, il figlio "non può essere indagato per lo stesso motivo il D-N-A". Il foglietto porta impressa la data di febbraio 2016 ma, considerando che in quel periodo non era nemmeno nell'aria l'ipotesi che Sempio potesse essere indagato, gli investigatori ipotizzano che l'anno possa essere sbagliato.

D'altronde, è un errore comune in chi non è abituato a scrivere quotidianamente la data quello di sbagliare l'anno nelle prime settimane del mese e considerando le tempistiche, gli investigatori credono che sia stato questo l'errore compiuto da Giuseppe Sempio. Ora, anche questa parte di foglietto è ovviamente sotto la lente degli investigatori, perché fornisce informazioni ulteriori su quanto potrebbe essere accaduto in quelle settimane a Garlasco. Per il momento, l'unico iscritto nel registro degli indagati di quel fascicolo è il pm Mario Venditti, il cui nome compare nel foglietto. Per lui l'accusa è di corruzione in atti giudiziari perché, secondo chi indaga, potrebbe aver favorito l'archiviazione di Andrea Sempio proprio nell'indagine del 2017.

In una nota delle scorse settimane della Guardia di Finanza di Pavia e Brescia, e dei Carabinieri di Milano, depositata agli atti del Riesame, a cui la difesa di Venditti ha fatto ricorso contro le perquisizioni e i sequestri del 26 settembre scorso, si legge che "non si rilevano anomalie" ai fini di "quanto ricercato" sui conti correnti di Venditti che sono stati analizzati. Inoltre, è emerso anche che l'ex pm Venditti non era incluso tra le persone indicate dagli investigatori come obiettivo delle possibili perquisizioni, al contrario di Andrea Sempio, dei suoi genitori e zii e dei carabinieri Spoto e Sapone. È stato perquisito su richiesta dei pm di Brescia. Nell'indagine bresciana sono stati messi in luce movimenti "anomali" in quel periodo del 2017 sui conti della famiglia Sempio per oltre 40mila euro e prelievi di contanti.

I Sempio hanno dichiarato che quelle somme cash sarebbero servite per pagare gli avvocati, una versione confermata da Massimo Lovati ma non dagli altri legali dell'epoca della famiglia, mentre l'avvocato Angela Taccia ha sostenuto siano serviti per le marche da bollo.

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