La Prima sezione penale della Corte d’Appello del tribunale di Milano ha condannato Leonardo Caffo a 2 anni di reclusione per maltrattamenti, con sospensione della condizionale, accettando il concordato tra le parti. La pena è stata rideterminata e dimezzata rispetto a quanto inflitto in primo grado. La Corte ha assolto il filosofo dall’accusa per lesioni perché il fatto non costituisce reato. Caffo dovrà intraprendere un percorso per uomini maltrattanti. La giovane ex fidanzata, già risarcita con circa 45 mila euro, ha revocato la costituzione di parte civile.
"Abbiamo fatto un concordato, a volte bisogna cedere delle cose per andare avanti. Sono contento si sia chiusa oggi senza ulteriori anni di vita buttati e anche per un bene superiore che è quello della minore. La guerra fa male a tutti. È andata bene, abbiamo fatto un concordato per un bene superiore, oggi è una buona giornata. Chi vuole speculare speculi, ma intanto tutti i soggetti coinvolti possono andare avanti senza conflitti, la guerra porta guerra e io non voglio conflitti”, le parole di Leonardo Caffo al termine della sentenza d’Appello. “Ho iniziato a fare un percorso di consapevolezza ben prima della condanna in primo grado perché penso che lavorare su di sé sia importante.
Io sono stato massacrato sulla stampa, è stata distrutta la mia credibilità, ho abbandonato i miei studenti in aula e il tutto da incensurato. Su di me è stato fatto un lavoro certosino in questi due anni e mezzo in cui Pacciani mi faceva un baffo”, ha concluso Caffo.