
"Grave quadro indiziario in relazione alla prospettazione accusatoria di tutti gli indagati". Lo scrivono i giudici del tribunale del Riesame, secondo quanto riportato in una nota della presidenza del Tribunale di Milano, che però hanno respinto la richiesta di arresti domiciliari per Enrico Pazzali, ex presidente della Fondazione Fiera accusato nella inchiesta sugli "spioni" di Equalize. La procura aveva presentato ricorso al tribunale della libertà quattro mesi fa.
Solo relativamente a una posizione, in stato di detenzione per altra causa, "sono state ravvisate esigenze di tipo cautelare", comunque ammorbidendo la misura disposta, dal carcere chiesto dalla procura, ai domiciliari. Lorenzo Sbraccia non andrà in carcere, perché la misura resta sospesa in attesa "dell'eventuale giudizio di legittimità", cioè di un eventuale ricorso Cassazione.
Ieri è stata notificata la chiusura delle indagini, in attesa di una richiesta di rinvio a giudizio che di solito avviene dopo una ventina di giorni dopo la comunicazione del 415 bis, per quattordici persone, tra cui appunto Pazzali. Le accuse vanno dalla associazione a delinquere, all'accesso abusivo ai sistemi informatici, alla corruzione, alla rivelazione dei segreti di ufficio.