
Su quello che sta emergendo nel corso dell'incidente probatorio sul caso di Chiara Poggi, in questo momento, c'è molta confusione. Attualmente, le ricerche che sono state condotte per la ricerca di tracce di sangue non hanno portato risultati evidenti. La difesa di Alberto Stasi pare voglia tornare sull'impronta 10 con analisi più approfondite ma non ci sono attualmente rilevanze in tal senso, nemmeno nei reperti presenti nella spazzatura di casa Poggi analizzati ieri. Tuttavia, Ansa riferisce che sarebbe emersa anche una traccia non attualmente determinata sull'etichetta del brick di tè freddo che si trovava tra i rifiuti.
Il dubbio è che possa trattarsi di un'impronta ma allo stato attuale dell'indagine non è possibile approfondire l'elemento. A occhio nudo e attraverso un'apposita torcia non sono stati rilevati contatti papillari su quei rifiuti, ma alla fine degli esami è stata evidenziata la necessità di fare più avanti accertamenti specifici. Ma a questi accertamenti la difesa di Sempio ha annunciato di volersi opporre, così come ha già fatto per l'apertura dello scatolone, e successiva analisi, della spazzatura. L'opposizione della difesa dell'indagato si basa sul fatto che l'attuale incidente probatorio prevede analisi genetiche e non dattiloscopiche. La questione è stata sollevata davanti al gip durante l'ultima udienza e anche nella gornata di ieri verso la fine della lunga giornata. E stato l'avvocato Angela Taccia, che difende Andrea Sempio, a sollevare l'opposizione quando nel verbale si sarebbe voluto indicare la necessità di analisi con polveri specifiche per "esaltare" e individuare, dopo le ispezioni a vista negative, eventuali impronte sui reperti.
Nel caso in cui la procura ritenga utile procedere con gli accertamenti non genetici è necessario che richieda un incidente probatorio dattiloscopico, che richiede anche il confronto delle impronte eventualmente trovate. La stessa agenzia riferisce che le campionature effettuate nella giornata di ieri sui reperti a disposizione non hanno interessato né il frammento del tappetino del bagno, né un cucchiaino. Entrambi sono comunque dispoinibili e saranno probabilmente oggetto di analisi il prossimo 4 luglio, quando riprenderà l'incidente probatorio. Al termine dell'incidente, l'avvocato Taccia si è detta sicura che "da questa spazzatura non emergerà niente".
La prossima settimana potrebbe già determinante per avere una prima risposta in merito alla concentrazione di Dna che potrebbe essere rilevata dalle oltre 30 impronte rilevate nella villetta di via Pascoli e sui reperti (fruttolo, busta di biscotti e altro) trovati nella pattumiera dell'abitazione.