Cronaca giudiziaria

Caso Genovese, il giudice: "Spregiudicato, estremo"

Le motivazioni della condanna a 8 anni e 4 mesi inflitta all'ex imprenditore per le violenze sulle modelle. Il giudice: "Ha scientemente organizzato la propria vita di relazione intorno a una sessualità estrema"

Caso Genovese, il giudice: "Spregiudicato, estremo"

Alberto Genovese "ha scientemente organizzato la propria vita di relazione intorno a una sessualità estrema". Lo scrive il gip Chiara Valori nelle motivazioni della sentenza con cui l'ex imprenditore è stato condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione per gli episodi di violenza sessuale ai danni di due modelle. Il giudice per le indagini preliminari ha valutato anche la posizione di Sarah Borruso, all'epoca dei fatti, fidanzata con il manager.

Le motivazioni della sentenza

Stando a quanto riporta il Corriere.it, il gip ha escluso che le droghe di cui Genovese ha fatto uso in passato abbiano compromesso la sua capacità di intendere e volere. Il magistrato parla di "sessualità estrema" seppur riconosce che la dipendenza dalle sostanze stupefacenti abbia condizionato "pesantemente" la condotta dell'imputato. "Ma questo non significa - scrive il giornalista Giuseppe Guastella -di circondarsi di una corte dei miracoli organizzata in modo tale da avere nelle sue splendide abitazioni ragazze molto belle" che, durante il periodo del lockdown, partecipavano ai festini nel mega attico di Terrazza Sentimento, al tempo, di proprietà dell'ex manager. I party, in cui giravano alcol e droga, erano diventati "uno specchietto per le allodole", conclude il gip.

La posizione di Sarah Borusso

Il gip ha valutato anche la posizione di Sarah Borruso, l'ex compagna di Genovese condannata a 2 anni e 5 mesi per l'episodio di violenza sessuale a "Villa Lolita", sull'isola di Ibiza, nell'estate del 2020. Nel corso del processo in abbreviato è emerso che Borruso sarebbe stata anche lei "vittima in passato delle condotte di Genovese, che le ha di fatto proposto uno stile di vita sregolato, dettato dall'assunzione di sostanze, pratiche sessuali estreme, talvolta riprendendola mentre era in stato di incoscienza a seguito dei citati abusi, senza la sua volontà. A tali condizioni la giovane donna "si è piegata senza mai reagire" fino a quando l'ex manager è stato arrestato. Pertanto "la sua posizione deve senz'altro essere differenziata", precisa il giudice. La loro relazione era "fortemente sbilanciata per differenze di età, esperienze, censo, personalità".

Ed era Genovese a "imporre alla partner la propria volontà, piani e gusti anche in materia sessuale, ottenendo senza soverchie difficoltà, quel che voleva".

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