
Il capello dalla spazzatura di casa Poggi è emerso inaspettatamente al termine della seconda giornata di incidente probatorio del caso di Garlasco. Lungo 3 centimetri, non è chiaro se abbia il bulbo da cui tentare di estrarre il Dna nucleare o se si possa estrarre solo quello mitocondriale ma, in entrambi i casi, potrebbe dare nuove informazioni utili per procedere con l'indagine. Il sacco in cui è stato ritrovato, dopo tutto, è rimasto chiuso dal 2007, quando è stato posto sequestro insieme alla casa, fino al giorno in cui è stato aperto davanti a periti e avvocati.
Finché non verrà eseguito il test del Dna, non ci sono indicazioni su possibili attribuzioni e non è escluso nemmeno che possa essere di un investigatore intervenuto sul luogo del delitto o della stessa vittima. Quello che è escluso al momento è che possa appartenere al gatto della 26enne uccisa a Garlasco, com'era stato inizialmente ipotizzato. Non è comunque il primo capello che viene repertato e, in qualche modo, collegato alla scena del crimine, perché nel 2007 ne vennero repertati altri, alcuni più lunghi e altri di lunghezza simile a quello emerso dalla spazzatura. Un ciuffo di 29 capelli venne trovato in una pozza di sangue e altri 7 vennero rinvenuti tra le dita della vittima: erano lunghi tra i 2,5 e i 18 cm ma solo uno era provvisto di bulbo. Da lì si riuscì a estrarre il Dna nucleare e venne attribuito a Chiara Poggi. Da altri 17 venne, invece, estratto il Dna mitocondriale e anche questo venne ritenuto compatibile con quello della vittima, anche se questo tipo di analisi non permette di effettuare un'attribuzione univoca.
I 36 capelli repertati nel 2007 non fanno parte degli esami fatti nell'ambito dell'ultimo incidente probatorio. Non è chiaro che siano andati distrutti quando Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva. Nel caso in cui dovessero essere presenti tra i reperti, è possibile che verranno messi a confronto con quello ritrovato nella spazzatura, che verrà comparato con tutti i campioni biologici prelevati nelle scorse settimane su richiesta della procura di Pavia.
Se dovessero esserci dei match, bisognerà capire possa essere inserito nella scena del crimine, perché potrebbe essere avanzata anche l'ipotesi che possa essere precedente all'omicidio. Non potranno essere analizzati i tre capelli che, invece, si trovavano nel lavandino di casa Poggi, dove l'assassino si sarebbe lavato le mani dal sangue prima di andare via.