L’interrogatorio, il ticket e le pause: Sempio spiega il “giallo” del parcheggio

Andrea Sempio ha ricostruito la vicenda del noto scontrino del parcheggio di Vigevano che non lo colloca a Garlasco nel momento dell'omicidio

L’interrogatorio, il ticket e le pause: Sempio spiega il “giallo” del parcheggio
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La puntata di Quarto Grado andata in onda venerdì 18 luglio ha acceso i riflettori anche sul "giallo" del ticket del parcheggio di Vigevano consegnato da Andrea Sempio ai carabinieri di Vigevano come "albi", per dimostrare che lui il 13 agosto 2007 quando è stata uccisa Chiara Poggi non si trovava a Garlasco. È stato lo stesso Sempio, attualmente indagato dalla Procura di Pavia per omicidio in concorso, a spiegare la sua versione dei fatti di quel giorno, quando venne convocato dai Carabinieri di Vigevano.

"Io sono stato chiamato su a Vigevano, sono andato accompagnato da mio papà, mi hanno fatto un po’ di domande ma non mi hanno chiesto della giornata (del 13 agosto, ndr) e mi hanno rimandato a casa", ha spiegato Sempio, che ai tempi era molto amico di Marco Poggi. "Quando eravamo quasi a Garlasco hanno richiamato e hanno detto che avevano ancora delle domande da fare. Sono tornato indietro e quello è stato il momento in cui era presente Mattia perché stavano interrogando un po’ tutto il nostro giro. Io sono quello che ci ha messo più di tutti: tutti ci hanno messo un’ora e mezza, io di più perché sono andato su e giù da Vigevano", ha proseguito ancora Sempio.

Quindi, ha aggiunto, "a quel punto mi fanno le domande sulla giornata e tocchiamo il tema dello scontrino. Gli ho detto che avevo ancora questo scontrino, dalla caserma abbiamo chiamato mia mamma per chiederle se ci fosse ancora. Lei ci ha detto che era in un cassetto. Abbiamo concluso tutto il verbale e mi hanno detto di andare a prenderlo. Fino a quel punto nel verbale c’era scritto che ero stato a Vigevano e avevo parcheggiato in quel posto e che avevo ancora lo scontrino".

A quel punto Sempio sarebbe tornato a casa a Garlasco, avrebbe preso lo scontrino e lo avrebbe portato in caserma, dove il carabiniere avrebbe fatto una fotocopia da allegare agli atti e "nel verbale scrivono che glielo consegno.

Questo è il motivo per cui sembra che sia avvenuto tutto insieme, che io mi fossi presentato già con lo scontrino in mano". Quindi l'interrogatorio di Sempio si è svolto in diverse parti con un'aggiunta successiva, della quale però non risulta esserci traccia nel verbale, che sembra sia contestuale all'interrogatorio.

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