"L'ho riconosciuto, era lui". La testimonianza su Fedez del vigilante minacciato

La testimonianza di uno dei vigilantes che ha riconosciuto Fedez sul luogo dell'aggressione al persdonal trainer Cristiano Iovino è a verbale: la procura senza denuncia del personal trainer può procedere solo per rissa

Fedez
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Per raccontare il caso del pestaggio di Cristiano Iovino è necessario fare una premessa. Il personal trainer, per motivi al momento sconosciuti che gli investigatori potrebbero presto approfondire, al momento non ha sporto alcuna denuncia. Ha 90 giorni di tempo per farlo, quindi fino a luglio tutto è possibile. Senza querela di parte gli investigatori non possono procedere con l'indagine per lesioni, perché con la riforma Cartabia questo non è un reato perseguibile d'ufficio. Detto questo, la procura di Milano ha comunque aperto un fascicolo in merito all'evento e per ora ha iscritto nel registro degli indagati Fedez per rissa, lesioni e percosse in concorso. Senza querela decadranno tutte le accuse, salvo quella per rissa, perseguibile d'ufficio.

Il rapper nega di essere stato in via Traiano, luogo dell'aggressione, la notte tra il 21 e il 22 aprile. Ma uno dei testimoni che ha assistito al pestaggio, il vigilante che poi ha dato l'allarme alla polizia, non sembra avere dubbi sulla presenza di Fedez. "Nel gruppo di aggressori c’era il noto personaggio Fedez, l’ho riconosciuto senza ombra di dubbio", avrebbe detto l'uomo agli investigatori, mettendolo a verbale, così come riportato da La Stampa e dal Corriere della sera. Anche i carabinieri sono certi di averlo riconosciuto dalle telecamere di sorveglianza, per questo motivo hanno inviato la comunicazione alla procura. Alcune persone presenti nel luogo del pestaggio, non Fedez, stando al racconto fatto dal testimone, gli si sarebbero avvicinate intimandogli di farsi "i c... suoi" e chiedendogli con insistenza "di esibire i documenti e di consegnare il cellulare", senza chiamare le forze dell'ordine.

L'azione violenta si conclude in meno di un minuto: tanto è bastato per stordire Iovino, che appena può si divincola ed entra nel complesso residenziale in cui abita. È qui che lo raggiungono i carabinieri e i soccorritori, mentre si medica le ferite derivanti dall'aggressione. Non vuole andare in ospedale e non sporge denuncia. Un comportamento particolare per il personal trainer, soprattutto se contestualizzato in tutta la vicenda, che vede l'inizio meno di un'ora prima in un locale milanese, in cui Fedez, insieme al suo gruppo, e Iovino, avrebbero avuto la prima discussione sfociata in rissa.

Il personal trainer racconta che tutto è nato per una ragazza, che sarebbe un'amica del gruppo di Fedez, ma gli inquirenti non sono convinti di questa versione e cercano altrove il vero movente degli alterchi, che hanno coinvolto anche alcuni ultras del Milan che si trovavano con Fedez.

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