Cronaca giudiziaria

La mamma che ha preferito il piacere alla vita della sua bambina

La perizia psichiatrica ha stabilito che Alessia Pifferi lasciò morire di stenti la sua piccola lasciandola in casa da sola, ad appena 18 mesi

La mamma che ha preferito il piacere alla vita della sua bambina

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La perizia psichiatrica ha stabilito che Alessia Pifferi (foto) lasciò morire di stenti la sua piccola lasciandola in casa da sola, ad appena 18 mesi, perché alla vita della bambina antepose il desiderio di incontrare il suo compagno. Per questo è stata giudicata capace di intendere e volere, imputabile e passibile di qualsiasi pena le verrà comminata. Il reato è talmente orrendo che a tutti sembrerà la giusta punizione. Non c'è dubbio sulla prima questione: la donna desiderava ardentemente andare dall'uomo con cui è stata nei giorni in cui la bimba morì di fame e di sete, in preda a un'angoscia inconcepibile. La Pifferi si è difesa dicendo che lasciandole due biberon di latte avrebbe potuto attendere tranquillamente il suo ritorno da quella gita d'amore. Tutti i genitori sanno che i figli sono una gioia ma anche sacrificio dello spazio personale, che se in città è programmato il concerto del cantante preferito e i nonni non ci sono dovranno rinunciare. Lo fanno per amore e perché crescendo la loro attività mentale è passata dall'essere governata dal principio del piacere a quello di realtà. Il principio del piacere, che governa la mente infantile, richiede la soddisfazione immediata del bisogno. Quando il bambino ha fame, sonno o vuole la mamma, piange e urla disperato finché lei lo nutrirà e cullandolo lo farà riposare. Da adulti, se in ufficio, sbrigando questioni urgenti, siamo colti dai morsi della fame, sappiamo e riusciamo ad attendere la pausa pranzo senza rischiare il posto di lavoro. Nella mente c'è il panino che ci aspetta al bar e il principio di realtà ad avvisarci che non è il momento di mangiare. La Pifferi avrebbe rimandato il tempo del piacere se la sua mente, per il principio di realtà, le avesse intimato di aspettare, pena la morte della figlia e un probabile ergastolo. Nelle intenzioni della Pifferi non c'era quella di porre fine alla vita della bambina.

Un omicidio compiuto per colpa ma senza dolo, da una mente che funziona come quella di un bambino che non sa e non può assumere responsabilità.

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