Cronaca giudiziaria

Messina Denaro, alla vivandiera Lorena Lanceri 13 anni con rito abbreviato

Accusata di concorso esterno in associazione mafiosa, la donna è stata condannata con il rito abbreviato a 13 anni e 4 mesi di reclusione

Messina Denaro, alla vivandiera Lorena Lanceri 13 anni con rito abbreviato

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Arriva la condanna per Lorena Lanceri, meglio conosciuta come la vivandiera del boss Matteo Messina Denaro, scomparso lo scorso 25 settembre. Per mesi la Lanceri si è occupata di Denaro, quando questi si trovava in latitanza ed era uno degli uomini più ricercati dalle forze dell'ordine. Inizialmente si era parlato di favoreggiamento come capo d'imputazione nei confronti della donna, poi, col progredire delle indagini, l'accusa è cambiata in concorso esterno in associazione mafiosa.

La condanna

Stamani il giudice per le udienze preliminari di Palermo ha condannato a 13 anni e 4 mesi Lorena Lanceri. La sentenza è arrivata con rito abbreviato. Condanna anche per il marito della donna, Emanuele Bonafede, per il quale sono stati disposti 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Questa la sentenza per i due "vivandieri" del boss, che per molti mesi si sono presi cura di Messina Denaro.

Stando a quanto riferito dagli inquirenti, la Lanceri era stata legata sentimentalmente al capo di Cosa Nostra. I due, dunque, avevano un rapporto molto stretto. Il procuratore Maurizio de Lucia e l'aggiunto Paolo Guido hanno fatto luce sul ruolo dei due coniugi grazie alle indagini da loro coordinate. Secondo gli inquirenti, la coppia avrebbe ospitato il boss nella loro abitazione di Campobello di Mazara consentendogli, come si legge nel documento riportato da FanPage, "di trascorrere molte ore in piena tranquillità e in loro compagnia in un contesto domestico – familiare ma, anche e soprattutto, di incontrarsi con numerose persone e infine, ma non per importanza, di entrare ed uscire dalla loro abitazione effettuando accurati controlli per ridurre il rischio di essere avvistato dalle forze dell'ordine".

Il rapporto fra Lanceri e Messina Denaro

A tradire il profondo legame fra la vivandiera e il boss, i messaggi che i due si inviavano. Lanceri, che nelle missive si firmava Diletta, scriveva nel 2019: "Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare, facendomi un regalo in gran stile. Quel regalo sei tu''. E, ancora: "Penso che qualsiasi donna nell'averti accanto si senta speciale ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini'', "Con te mi sento protetta, mi fai stare bene, mi fai sorridere con le tue battute e adoro la tua ironia e la tua immensa conoscenza e intelligenza'', "Penso che qualcuno lassù ha voluto che noi due c'incontrassimo per tutto quello di brutto che avevo passato io a causa di esseri ignobili. Averti conosciuto è un privilegio e mi dispiace per chi non ha potuto. Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre un bene che viene da dentro. Spero che la vita ti regali un po' di serenità e io farò di tutto per aiutarti. Sei un grande! Anche se non fossi stato M.D".

Un affetto ricambiato, a quanto pare, dato che Messina Denaro si rivolgeve alla Lanceri chiamandola "la mia Diletta". Non sarebbero neppure mancati regali del boss per i due coniugi a lui fedeli. Al figlio dei due, il boss regalò un Rolex da 6.

300 euro per la cresima, a cui partecipò come padrino.

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